Una trasfusione di sangue infetto: il ministero della Salute, condannato al risarcimento del danno per quell’ “incidente” che è costato alla vittima la...
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La vicenda, che vede vittima una famiglia salernitana rivoltasi per ottenere giustizia agli avvocati Alessandro Maisto, Fabio Moliterno e Mariano Salvio, risale all’ormai lontano 1986 quando Mario L. fu sottoposto ad un intervento chirurgico presso la Cardiochirurgia della II Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Napoli. Durante il periodo di degenza, l’uomo fu sottoposto a delle emotrasfusioni e, l’anno successivo, a seguito di un controllo di routine, scoprì di aver contratto l’epatite C. Solo a distanza di 20 anni decise di intraprendere un’azione legale: è la commissione medica ospedaliera a riconoscere “l’esistenza di un nesso di causalità” tra le trasfusioni all’epoca effettuate e “l’epatite cronica correlata”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino