SCAFATI. Estorsioni agli imprenditori di Scafati e dei comuni Vesuviani aggravate dal metodo mafioso: sono 32 le persone rinviate a giudizio, affiliate o ritenute vicine al clan...
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A scoperchiare l'attività criminale furono i collaboratori di giustizia Alfonso Loreto e Romolo Ridosso, già coinvolti in un blitz della Procura Distrettuale nel 2015 tra Scafati, Castellammare di Stabia e Boscoreale. Anche in quel caso, nel mirino erano finiti i commercianti locali, stretti nella morsa delle estorsioni. In quell'occasione furono contestati anche omicidi eccellenti, come quello di Salvatore Ridosso, Luigi Muollo e quello tentato verso Generoso di Lauro.
Le indagini condotte dal sostituto procuratore della Dda, Giancarlo Russo, avevano permesso di ricostruire i rapporti tra i clan dell'Agro e del vesuviano. Al centro dell'indagine la "Italia Service", azienda che sarebbe servita al clan per ottenere appalti come i servizi di pulizia attraverso il metodo mafioso, e nelle sale bingo del comprensorio di Scafati, come il Centro Plaza e alcune aziende del settore conserviero. Le accuse sono di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata alle estorsioni, usura, lesioni personali, intestazioni fraudolenta di società ed esercizio abusivo dell'attività finanziaria. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino