Vi sarebbe una diagnosi errata dietro il decesso di Raffaele Granata, il 37enne di Scafati deceduto all’ospedale di Nocera Inferiore, il 12 marzo 2016. Il gup ha rinviato a...
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La tesi della procura aveva inizialmente escluso responsabilità mediche, configurando il decesso quale conseguenza di uno «stato settico in paziente cirrotico». Diversa la tesi della famiglia, con una seconda perizia, il cui contenuto è stato accolto dal gup Leda Rossetti, che ha mandato i due medici sotto processo. In sostanza, secondo quella consulenza, i due medici avrebbero omesso di diagnosticare un’insufficienza renale acuta, dovuta all’abuso di antinfiammatori, con conseguente ritenzione idrica. In un paziente, tra l’altro, con «cirrosi epatica scompensata». In ragione di ciò, avrebbero poi omesso di praticare un trattamento «emodialitico extracorporeo» che sarebbe servito a ridurre la ritenzione idrica e a superare la fase acuta, che sfociò invece in un edema polmonare e poi nel «conseguente arresto cardiaco». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino