Ferito alla testa, muore in corsia dopo 15 giorni: indagati 30 medici

Ferito alla testa, muore in corsia dopo 15 giorni: indagati 30 medici
Da Villa Chiarugi viene trasferito in ospedale per una ferita alla testa, che si sarebbe procurato da solo, accidentalmente. Ma anche a seguito di un’operazione, dopo...

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Da Villa Chiarugi viene trasferito in ospedale per una ferita alla testa, che si sarebbe procurato da solo, accidentalmente. Ma anche a seguito di un’operazione, dopo quindici giorni trascorsi in condizioni critiche, muore. Sono questi i contorni di un’indagine condotta dalla Procura di Nocera Inferiore sul decesso di Tommaso Borrelli, 44enne di Napoli, deceduto il 28 settembre scorso all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. La titolare dell’indagine, sostituto procuratore Claudia Colucci, ha iscritto nel registro degli indagati trenta medici, operanti tra le due strutture. Un atto dovuto, a seguito di una denuncia, per accertare o escludere responsabilità nei riguardi di tutti i sanitari, medici ed infermieri che hanno avuto a che fare con il paziente. L’accusa formale per tutti è di omicidio colposo.


Stando alle informazioni ufficiali, l’uomo si trovava presso la struttura psichiatrica di Villa Chiarugi, a causa di una patologia specifica, anch’essa oggetto di approfondimento. Il trasferimento in ospedale fu deciso a seguito di un trauma cranico - come sarebbe stato registrato dopo l’accesso in pronto soccorso - che l’uomo si sarebbe provocato da solo. Forse un movimento inconsulto, o una reazione improvvisa. Il condizionale è d’obbligo, perché la procura valuterà tutti gli elementi che saranno prodotti dopo la redazione dell’autopsia, effettuata da un collegio di tre medici lo scorso quattro ottobre. A seguito di quella ferita, il personale della clinica comunicò la necessità di un trasferimento in ospedale. Qui, l’uomo sarebbe rimasto per almeno quindici giorni, fino al decesso.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino