NOCERA INFERIORE - Lettera aperta a monsignor Giuseppe Giudice, vescovo della diocesi Nocera Sarno, per chiedere interventi disciplinari nei confronti dei due parroci della...
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Ad appellarsi al vescovo della curia nocerina è Peppe Barone, presidente dell'associazione Anna Onlus di Pagani, che ha chiesto a Giudice di intervenire con provvedimenti seri e severi nei confronti dei due parroci dell'Agro nocerino sarnese che avrebbero preso parte a questi festini a luci rosse.
Un intervento richiesto per ridare dignità alla diocesi nocerino sarnese e all'intera istituzione ecclesiastica.
Il dossier dell'avvocato gigolò Mangiacapra è costituito di circa 1.300 pagine in cui vengono dettagliatamente raccontati i festini a luci rosse ai quali diversi prelati delle province di Napoli e Salerno avrebbero preso parte.
Un vero terremoto per tutte le diocesi coinvolte.
«Le chiedo di fare luce e chiarezza, quanto prima, su questa vicenda che tanto addolora e ferisce il nostro agro-nocerino sarnese già bersaglio di sistemi politici corrotti. Sono convinto che una sua dichiarazione rilasciata anche agli organi di stampa possa aiutare tanta “brava gente” che ancora si fida e si affida al clero diocesano, a meglio comprendere questa vicenda tristissima della storia della nostra Chiesa locale, alla luce di quella verità evangelica che salva e “rende liberi” e a discapito di quel muro di omertà e di ipocrisia che affossa e rende prigionieri del male e della menzogna», si legge nella missiva scritta da Barone.
«Vogliamo che il Suo parlare sia chiaro, limpido e trasparente come l’acqua che sgorga dalla sorgente, così come ci insegna Gesù nel Vangelo, e pretendiamo che vengano presi immediati e severi provvedimenti disciplinari nei confronti di quei sacerdoti che, tradendo la propria vocazione presbiterale e umana, si sono macchiati delle atrocità più assurde, lacerando le membra di Cristo, della Chiesa e di tanti fedeli ignari - conclude Barone - E nonostante ciò,questi sacerdoti, con le mani ancora sporche delle sozzure più obbrobriose perpetuate per anni e anni, continuano imperterriti ed ostinati ad alzare in cielo l’ostia del sacrificio e il calice amaro della passione di Cristo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino