Fonderie Pisano, ecco il progetto: sarà finanziato con i fondi europei

Fonderie Pisano, ecco il progetto: sarà finanziato con i fondi europei
Non si sa dove né quando nascerà, ché di ostruzione verso il nuovo stabilimento delle Fonderie Pisano ce n’è tanta a Salerno e in provincia. Ma...

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Non si sa dove né quando nascerà, ché di ostruzione verso il nuovo stabilimento delle Fonderie Pisano ce n’è tanta a Salerno e in provincia. Ma si sa bene, se si riuscirà a superare l’impasse e a individuare un sito idoneo, come sarà. Un impianto ultramoderno, con forno fusorio «di ultima generazione» ed emissioni «che rientreranno nella metà dei limiti imposti dall’Unione Europea». E queste sono solo alcune delle caratteristiche previste dal progetto, dal valore che supera i 43 milioni di euro, che gli imprenditori di Fratte presenteranno ufficialmente lunedì mattina presso la sede di Confindustria Salerno. Per il nuovo impianto delle fonderie, infatti, i Pisano hanno deciso di puntare sulle più nuove tecnologie. E non hanno intenzione di badare a spese. L’investimento complessivo ammonta a oltre 43 milioni di euro, dei quali più della metà a carico dell’azienda, e si articola in una serie di macro voci del piano d’investimenti messo a punto dall’azienda sulla base di preventivi già richiesti e sviluppati. A partire dai circa 3 milioni di euro per l’acquisto del terreno dove sarà costruito il nuovo stabilimento. Che, al momento, resta il nodo più intricato da sciogliere. Non solo: il piano prevede 7,3 milioni di euro per l’infrastrutturazione del sito, ossia per la realizzazione dei capannoni, di una palazzina per gli operai e di un’altra destinata agli uffici. Quanto ai costi delle attrezzature, ben 9 milioni di euro sono previsti per i forni (incluso lo spostamento del forno attuale) e il cubilotto, 14 milioni per impianti Hot Water Supply, nuovo impianto terra, nuova sabbiatrice, nuovo manipolatore e nuovo tamburo, un milione per reparto/resina e 4,5 milioni di euro per reti di servizi e altra impiantistica. Inoltre, sono previsti 2 milioni e mezzo di euro per oneri di delocalizzazione e altri 2 per quelli tecnici. 
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Il Mattino