«Uno in meno», «Se l’è cercata», «ben gli sta». Questi alcuni dei commenti, quelli ripetibili, che hanno accompagnato la notizia...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Da una parte quanti hanno considerato la morte del ragazzo come una punizione del destino, rispetto alla condotta fraudolenta e fatale messa in atto e dall’altra quanti hanno saputo cogliere il senso di pietas necessario per compatire la morte di un ragazzo. La sua vita e quella di una madre che piange il proprio figlio sono state indecorosamente sottoposte allo strazio della gogna mediatica come se la terra che coprirà il sorriso di Simone non fosse già abbastanza pesante e inaccettabile.
«Stava rubando – scrive un commentatore appassionato di legge - quindi è giusto che sia morto così. Sono i rischi del mestiere. Non fate sempre i buonisti. Se l’è cercata. Se invece di rubare fosse andato a giocare a briscola davanti al bar non sarebbe successo». Eppure, benché tirata più volte in ballo la legge del contrappasso, la morte non può essere una punizione giusta per un furto di rame, perché né il rame né tutto l’oro del mondo valgono quanto la vita. Sono uscite fuori un sacco di storie sul conto di Simone, non tutte lodevoli. Ma è anche venuto fuori il disagio di un ragazzo cresciuto in una famiglia numerosa che ha vissuto sacrifici. L’addio a Simone si terrà stamattina alle ore 10 nella chiesa Madonna delle Grazie. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino