Angri, commozione social per il gattino scuoiato vivo: «Grido d'allarme che non può passare inosservato»

La rabbia delle associazioni animaliste dopo la morte di Leone: "Animali maltrattati da individui sociopatici"

Il gattino Leone
«La vicenda del gattino Leone, scuoiato vivo, è un atto di violenza inaccettabile, che richiama l'attenzione sulla necessità di leggi più severe per...

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«La vicenda del gattino Leone, scuoiato vivo, è un atto di violenza inaccettabile, che richiama l'attenzione sulla necessità di leggi più severe per chi commette tali atrocità nei confronti degli animali. Il piccolo Leone è stato trovato a Angri, in provincia di Salerno, da volontari del Canile di Cava de' Tirreni. Nonostante gli sforzi del dottor Luigi Torio e del personale veterinario dell'ambulatorio Asl di Cava de' Tirreni, il gattino ha lottato per quattro giorni prima di soccombere alle ferite profonde inflitte da mani crudeli e ignote».

Lo rende noto con un comunicato l'associazione Animalisti Italiani, che annuncia che depositerà denuncia. Gli operatori del Canile di Cava de' Tirreni, sulla pagina Facebook dell'associazione, salutano Leone con parole commosse: «Sei diventato il Leone di tutti, ti hanno amato, sostenuto, pensato ogni istante e pregato per te. Oggi sarà un giorno di grande dolore per chi ti ha amato». La legge 189/04 ha introdotto per la prima volta il delitto di uccisione di animale, rendendo penalmente perseguibile colui che uccide un singolo animale.

Per il presidente dell'Associazione Animalisti Italiani Onlus, Walter Caporale, «la storia di Leone è un grido d'allarme che non può passare inosservato. Chiediamo leggi più severe e punizioni più stringenti per chi commette reati contro gli animali. Da tempo ci battiamo per una normativa che fornisca loro una tutela più incisiva: bisogna inasprire le pene detentive e le sanzioni pecuniarie. È evidente la stretta correlazione esistente tra il maltrattamento animale e il comportamento di individui sociopatici».

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Il Mattino