«Giusto vaccinare i bambini noi pediatri in prima linea»

«Giusto vaccinare i bambini noi pediatri in prima linea»
Hanno un ruolo fondamentale nella campagna di vaccinazione anticovid per i bambini tra i 5 e gli 11 anni. La prima linea in questa fase della lotta al virus spetta ai pediatri, in...

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Hanno un ruolo fondamentale nella campagna di vaccinazione anticovid per i bambini tra i 5 e gli 11 anni. La prima linea in questa fase della lotta al virus spetta ai pediatri, in virtù del loro rapporto diretto con i più piccoli e i loro familiari. Non solo hanno il compito di convincere e rassicurare i genitori offrendo loro risposte convincenti sull’importanza del vaccino, ma tra qualche giorno saranno impegnati direttamente nella somministrazione delle dosi. Si comincia il 16 dicembre, giorno successivo all’arrivo annunciato dei vaccini Pfizer riservati all’età pediatrica. Sarà una giornata simbolo interamente dedicata alla somministrazione dei vaccini per i bambini. Tutti i centri vaccinali della Campania saranno impegnati solo per questo tipo di vaccinazione. Naturalmente i bambini potranno vaccinarsi anche nei giorni successivi nei centri vaccinali e in alcuni istituti scolastici che diventeranno degli hub di riferimento territoriale.


L’INCONTRO
«Domani alle 15 (oggi n.d.r.) siamo stati convocati alla Regione insieme a tutti gli altri colleghi campani per definire i termini dell’accordo per i vaccinatori - spiega Luigi Morcaldi, segretario provinciale della Fimp, la Federazione italiana medici pediatri - Non è una questione economica, chiediamo che sia garantita la migliore organizzazione possibile. Abbiamo valutato che fare le vaccinazioni nei nostri studi è più complicato per lo stoccaggio e la conservazione dei sieri. La cosa migliore è farle negli hub vaccinali. Va bene anche la scelta delle scuole purché siano attrezzate secondo criteri di sicurezza. Occorre ricordare che non c’è solo l’atto del vaccinare, molto importante è la fase del consulting, c’è una richiesta di conoscenza da parte delle famiglie. Ci sono 380mila bambini vaccinabili, se li vacciniamo il virus circolerà molto meno». Molti pediatri si stanno confrontando in questi giorni con le famiglie alle prese con mille dubbi. Ieri alle 18 risultavano alla piattaforma della Regione 750 adesioni per vaccini pediatrici. Si tratta, comunque, di un’adesione non vincolante. Anche per questo tipo di vaccinazione non c’è bisogno di prenotazioni. «I genitori sono diffidenti, hanno paura - spiega Pina Sessa, pediatra a Nocera Inferiore - La nostra parte è quella di illustrare i vantaggi del vaccino. C’è stata una richiesta maggiore di vaccini antinfluenzale, mentre non è stata ancora del tutto capita l’importanza del vaccino anticovid. Si sentono pareri troppo discordanti in tv e sui social». «I genitori sono preoccupati degli effetti a lungo termine del vaccino come le miocarditi e l’infertilità - spiega Domenico Viggiano, pediatra a Cava de’ Tirreni - Occorre rassicurarli. Tra i miei assistiti si è vaccinato il 67 per cento degli adolescenti, molti non me l’hanno neanche chiesto, me ne sono meravigliato io per primo. È un dato che mi fa ben sperare anche riguardo alla vaccinazione dei più piccoli». 
L’ESPERIENZA

«Sono una vaccinatrice convinta, aderisco con entusiasmo alla campagna anche se andare negli hub sarà un impegno ulteriore rispetto al nostro lavoro già gravoso - spiega Giuseppina Volpe, pediatra a Salerno - Ho quarant’anni di esperienza alle spalle, ho vissuto altre epidemie e ho visto morti per il morbillo. Il vaccino protegge i bambini che nella maggior parte dei casi sono pauci sintomatici. Questo non solo determina la diffusione del virus ma anche l’aumento delle varianti. Il covid ha riproposto la necessità del medico scolastico come prima fila nella verifica delle malattie». «Da un mese è iniziata la campagna antinfluenzale e in questa occasione ho notato che i genitori chiedono informazioni anche sulla vaccinazione anticovid - spiega Lucia Bonadies, pediatra a Salerno - Chiedere informazioni credo che sia già una segnale di essere sulla strada della vaccinazione. Il problema è chi non chiede nulla a medici e pediatri. Il vaccino va fatto per ridurre la replicazione del virus. La sua sicurezza è data dal fatto che è stato inoculato in milioni di persone in tutto il mondo ed in tre milioni di bambini in America». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino