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Un nastro bianco sulla toga per ricordare i tanti decessi che si registrano all’interno delle carceri. Gli avvocati salernitani hanno aderito all’iniziativa promossa dall’avvocato Francesca Sofia – membro dell’Osservatorio regionale della vita detentiva, istituito presso l’ufficio del garante campano dei detenuti, Samuele Ciambriello – che con questo piccolo gesto simbolico ha voluto porre ancora una volta l’attenzione sulle drammatiche condizioni che si vivono all’interno del carcere di Fuorni dove, alla grave carenza di organico della polizia penitenziaria, si associa quella del personale sanitario, in particolare medici specialistici in psichiatria ed assistenti sociali.
«Il numero dei detenuti morti “suicidi” – spiega l’avvocato Francesca Sofia – cresce notevolmente di giorno in giorno. Attualmente sul territorio nazionale, si contano già 20 casi dall’inizio dell’anno, uno ogni due giorni.
Una delle maggiori problematiche che si riscontrano negli Istituti penitenziari è senza dubbio la grave carenza di personale interno al carcere nonché del personale sanitario, in particolare di medici specialistici in psichiatria.
«Secondo alcuni esperti, l’ambiente carcerario costituisce un vero e proprio “luogo incubatore di malessere” conducendo, talvolta, a gesti drammatici ed estremi, come dimostrano i numerosi suicidi che avvengono annualmente negli istituti penitenziari italiani, il cui apice è stato raggiunto proprio nell’ultimo periodo. In particolare – conclude l’avvocato – nel nostro distretto la situazione è aggravata anche a causa dell’organico ridotto di magistrati di sorveglianza, cancellieri e assistenti penitenziari».
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Il Mattino