Salerno, gli scout della provincia a Casal di Principe per ricordare don Peppe Diana a 30 anni dal suo omicidio

Il capo scout Agostino De Caro: la nostra presenza a Casal di Principe è per rinnovare l'impegno dell'Agesci su temi fondamentali come la legalità e il servizio per gli altri; l'esempio di don Diana è fondamentale

L'incontro degli scout a Casal di Principe
Era presente anche una folta delegazione di scout salernitani a Casal di Principe tra i cinquemila scout provenienti da tutta la Campania e da diverse regioni d'Italia...

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Era presente anche una folta delegazione di scout salernitani a Casal di Principe tra i cinquemila scout provenienti da tutta la Campania e da diverse regioni d'Italia che hanno partecipato alla marcia per don Giuseppe Diana. «Don Diana era uno di noi» hanno gridato gli scout con gli inconfondibili fazzolettoni per testimoniarne l'esempio di martire della legalità e di simbolo "troppo importante" per i più giovani. Don Diana era scout, e nel suo percorso faceva da educatore oltre che da "pastore di anime". In sua memoria, sempre oggi, è stata scoperta una statua di bronzo all'interno della nuova ala del cimitero di Casal di Principe. Ecco alcune voci dei ragazzi di Salerno. Sara, caposcout di Olevano 1, sottolinea «l'importanza di essere qui per dare concretezza a ciò che noi come educatori insegniamo tutti i giorni. Altrimenti tutti le cose che diciamo restano fini a sé stesse»Agostino De Caro, storico capo del gruppo Salerno 1, che conosceva bene don Diana, evidenzia che «la presenza degli scout a Casal di Principe è per rinnovare l'impegno dell'Agesci su temi fondamentali come la legalità e il servizio per gli altri; l'esempio di don Diana è fondamentale, perché lui scelse il bene, e anche noi come educatori dobbiamo accompagnare i ragazzi alla scelta del bene».

 

Francesco, soldato siciliano che presta servizio in una caserma del Cilento ed è caposcout a Roccadaspide, sostiene che «siamo qui oggi per dire no a tutte le mafie e a tutto ciò che non è lecito. Continueremo a portare avanti parole di coraggio e fede di don Diana». «La memoria non va mai perduta, perché don Peppe con il suo esempio ha cambiato il cuore di tante persone. Anche Casale è rinata grazie a don Peppe ma anche ad un sindaco come Renato Natale che conosceva bene don Peppe» afferma Annalisa Palmigiano di Agesci Campania. Marco, caposcout del gruppo Scafati 1, dice «i nostri giovani conoscono bene don Diana, e sono sensibili al suo messaggio. Sta anche educatori a noi saperli motivare».

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Il Mattino