Guardie mediche chiuse nel Salernitano: «Basta tagli aree interne, la sanità è di tutti»

Guardie mediche chiuse nel Salernitano: «Basta tagli aree interne, la sanità è di tutti»
«Il Governo intervenga subito per mettere fine al taglio selvaggio delle guardie mediche e per assicurare i livelli minimi di assistenza sanitaria ai cittadini della...

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«Il Governo intervenga subito per mettere fine al taglio selvaggio delle guardie mediche e per assicurare i livelli minimi di assistenza sanitaria ai cittadini della provincia di Salerno, in particolare ai residenti nei comuni delle aree interne». È quanto chiede Anna Bilotti, deputata del Movimento 5 Stelle, in un'interrogazione presentata al ministro della salute, Roberto Speranza, dopo le denunce e gli appelli lanciati da cittadini e sindaci di numerosi comuni del salernitano, in seguito all'improvvisa sospensione dei presidi di comunità assistenziale. L'azienda sanitaria locale salernitana giustifica la scelta con «la gravissima carenza di medici che rende impossibile il regolare svolgimento del servizio e, quindi, inevitabile una temporanea riorganizzazione».

«Considerato che in Italia, l'attività di servizio sanitario nelle ore notturne viene svolta mediante il servizio di continuità assistenziale di guardia medica, subentrando nella fascia oraria in cui gli studi dei medici di base sono chiusi e che lo stesso ministero della salute, nel documento di adesione alla strategia nazionale aree interne (Snai), tramite precise linee guida, abbia confermato la criticità dell'assistenza nelle aree interne», sottolinea la Bilotti.  La parlamentare del Movimento 5 Stelle chiede, inoltre, a Spranza di sapere se il governo sia a conoscenza dei fatti esposti e, considerata la gravità degli stessi, quali urgenti iniziative di competenza intenda adottare per ripristinare i minimi livelli di assistenza sanitaria ai cittadini della provincia di Salerno, quale diritto costituzionalmente garantito.

«È inaccettabile che gli abitanti di questi piccoli comuni dell'entroterra, già fortemente discriminati, debbano essere costretti a rivolgersi al presidio più vicino della guardia medica, per far fronte ad eventuali casi di soccorso con ulteriori disagi. Come si fa a sospendere l'attività, ad esempio, in un paese montano come Acerno, distante  chilometri da Montecorvino Rovella, dove si trova il centro di guardia medica più vicino, e 30 chilometri dall'ospedale di Battipaglia? O, addirittura, a interrompere il servizio in ben tre comuni interni del golfo di Policastro? E tutto ciò in piena estate, proprio quando questi piccoli borghi si ripopolano e quasi raddoppiano le presenze per il rientro dei residenti e l'afflusso di turisti. Ecco perché è necessario intervenire subito: l'assistenza sanitaria minima è un diritto di tutti e va ripristinata e assicurata al più presto».

 

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Il Mattino