I bagnanti invadono la Baia degli Infreschi: «Ad agosto chiudiamo alle barche»

I bagnanti invadono la Baia degli Infreschi: «Ad agosto chiudiamo alle barche»
CAMEROTA - Folle di barche e bagnanti per decenni hanno caratterizzato la Costa degli Infreschi tra Marina di Camerota e Scario nel comune di San Giovanni a Piro. Un porto...

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CAMEROTA - Folle di barche e bagnanti per decenni hanno caratterizzato la Costa degli Infreschi tra Marina di Camerota e Scario nel comune di San Giovanni a Piro. Un porto naturale dove è impossibile non fermarsi per godere della bellezza dei luoghi e dell’acqua cristallina. È una delle baie cilentane più famose e amate da turisti italiani e stranieri. Da questa estate la si potrà ammirare con moderazione e mettendosi in fila per l’attracco nelle aree individuate per l’ancoraggio. E c’è anche il rischio che nel mese di agosto la spiaggia venga chiusa ai bagnanti. 


 
«Stiamo eseguendo degli approfondimenti tecnico-scientifici proprio per limitare l’accesso alle imbarcazioni. Sulla spiaggia di Infreschi – precisa il direttore del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano Romano Gregorio – c’è una forte presenza umana e diventa difficile coniugare la salvaguardia di quell’ambiente particolarmente sensibile con una presenza massiccia di persone. Stiamo verificando le azioni da adottare e credo che per il mese di agosto saremo costretti a chiuderla. I bagnanti potranno raggiungerla a nuoto per una passeggiata ma non con le barche e sostarci. Attualmente la spiaggia può essere raggiunta attraverso i corridoi di lancio e i barconi addetti al trasporto non possono far scendere più di 60 persone a viaggio».
LE REGOLE

Punta Infreschi insieme alla vicina spiaggia della Masseta dal 2009 rappresentano un’unica area marina protetta. In questi ultimi mesi il Parco ha proceduto alle delimitazioni dell’oasi. I lavori per attrezzare le aree di ancoraggio e ormeggio sono stati affidati alla società Prisma di Sant’Agnello, in provincia di Napoli. Sono stati realizzati i corridoi di lancio e sistemate, le boe che circoscrivono il sito protetto. All’interno dello stesso, prenderanno forma delle aree di sosta in cui le imbarcazioni potranno attraccare senza ricorrere alle ancore. È chiaro che non potranno ormeggiare decine di imbarcazioni contemporaneamente nella stessa area di ancoraggio. Le restrizioni previste per la gestione dell’ oasi marina non sono gradite ai diportisti e agli operatori del settore. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino