Duecentocinquanta donne sentite come testimoni. Sei casi focalizzati nel loro profilo di responsabilità. Molti altri gravati da indizi pesantissimi. Il dossier della...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sono dunque risultate decisive, in una inchiesta giudiziaria che promette ulterirori e importanti sviluppi sul reparto di ginecologia dell’ospedale di Sapri, proprio le intercettazioni ambientali disposte dal capo della Procura della Repubblica di Lagonegro Vittorio Russo.
I finanziari hanno ascoltato e riascoltato tutte le conversazioni che avvenivano all’interno dello studio di Sapri del ginecologo, selezionando le scene e i dialoghi che potessero avvalorare i reati riscontrati nel corso dell’in chiesta.
«Già abbiamo fatto un falso – dice il primario ad una paziente - ora dite che ci siamo visti lunedì...». Parole che evidenzierebbero la preordianta azione del medicio. In questa attività, spiegano gli inquirenti, un ruolo di primo piano lo ha avuto l’assistente del professionista. In un caso intercettata istruisce una paziente alla quale sarebbe stato rilasciato un falso certificato per l’interruzione di gravidanza. «Visto che tu tieni un certificato falso se ti incontrano fuori- afferma Rosa Vomero - tu dici....». A questo punto interviene il primario e aggiunge «che era un vecchio certificato che ho portato a vedere perché se ti ferma qualcuno e trova un certificato falso è un macello, quindi, chiudi sta borsa».
La microspia ha filmato anche il momento in cui il medico riceve centocinquanta euro da un paziente e mentre l’incassa dice al cliente «Salutatemi la Finanza quando andate fuori, io tante ricevute a voi nun v’n’agg’ mai fatte … e manco stasera ve la faccio».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino