Il sistema dei clan a Scafati «O fai un passo indietro o ti scavi la fossa»

Il sistema dei clan a Scafati «O fai un passo indietro o ti scavi la fossa»
«O fai un passo indietro o ti scavi la fossa....tengo due, tre fossi preparati per Alba, per Palomba e per chiunque altro si sarebbe messo...». Alfonso Loreto, Luigi e...

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«O fai un passo indietro o ti scavi la fossa....tengo due, tre fossi preparati per Alba, per Palomba e per chiunque altro si sarebbe messo...». Alfonso Loreto, Luigi e Gennaro Ridosso, non usano mezze parole per «spiegare» a Pietro Palomba che l’appalto per le pulizie al Centro Plaza doveva essere il loro. E lo fanno minacciandolo in gruppo, dopo il suo rifiuto a rinunciare all’appalto con la sua società e anche a costituire un nuova società con loro. Il riferimento a Vincenzo Nappo e ad Alba Carotenuto, era per «spiegare» bene all’imprenditore che loro non temevano neanche il boss Franchino Matrone che controllava la zona di San Pietro dove stava aprendo il Centro Plaza. Nappo e Carotenuto, difatti, erano persone di fiducia di Matrone e (probabilmente) suoi emissari. 

È soltanto uno degli episodi registrati dai carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto territoriale di Nocera Inferiore (agli ordini del tenente colonnello Francesco Mortari e del tenente Gianpio Minieri) e fatti propri dalla Procura Antimafia che ha chiesto e ottenuto un’ordinanza di custodia cautelare per diciannove persone ritenute, a vario titolo, legate ai clan Loreto-Ridosso di Scafati e Matrone-Cesarano di Pompei e Castellammare di Stabia. Nove le persone finite in carcere a Fuorni, quattro ai domiciliari e tre destinatari di altrettante misure interdittive del divieto di assumere incarichi direttivi all’interno di società per una durata di dodici mesi. Sequestrate anche la Italia Service Sas (al momento in liquidazione), la Italy Service Srl e alla Splendida Srls e i rispettivi conti correnti societari perché, secondo la Procura Antimafia, legate ai vertici dei due clan. L’accusa, a carico di tutti gli indagati, è di associazione camorristica, estorsioni, usura, esercizio abusivo dell’attività finanziaria, lesioni personali e intestazione fraudolenta di società. Reati aggravati dalla circostanza di aver commesso il fatto con metodo mafioso o, comunque, per agevolare un sodalizio camorristico.Lunedì mattina inizieranno gli interrogatori in carcere.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino