Coronavirus, impedisce al marito separato di vedere la figlia per paura del contagio

Coronavirus, impedisce al marito separato di vedere la figlia per paura del contagio
Vivono a soli cento metri di distanza l’uno dall’altra eppure lui, da oltre dieci giorni, non vede più la sua bambina perché l’ex moglie gli nega...

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Vivono a soli cento metri di distanza l’uno dall’altra eppure lui, da oltre dieci giorni, non vede più la sua bambina perché l’ex moglie gli nega ogni rapporto con la figlia per timore che la piccola possa contrarre il coronavirus. È la storia di un padre ai tempi dell’emergenza sanitaria, che ha costretto l’Italia a restare a casa. Nonostante il diritto di incontro del genitore separato non subisca alcuna limitazione, come stabilito dal governo secondo cui «gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso il genitore affidatario sono consentiti», non sono rari i casi in cui il genitore che vive stabilmente con il figlio adduca questa emergenza come pretesto per negare all’ex il diritto di visita. L’uomo, residente a Salerno, è un docente universitario separato da poco. Se fino a qualche tempo fa i rapporti con l’ex coniuge sulla gestione della bambina erano sereni, da quando è scattato l’allarme che ha imposto severe restrizioni limitando gli spostamenti, tutti gli accordi stabiliti dal tribunale in relazione agli incontri tra padre e figlia, sono saltati. A nulla vale la circostanza che il docente, di ruolo all’ateneo di Fisciano, in questo periodo proprio per l’emergenza sanitaria in atto, non stia lavorando. La donna sostiene di temere che la bimba possa ammalarsi. Rappresentato dall’avvocato Viviana Caponigro, l’uomo non ha sporto denuncia perché sta tentando un accordo con l’ex coniuge, che gli consenta di poter incontrare la figlia per un paio d’ore, pur rinunciando a tenerla con lui per tutto il fine settimana. 


Il suo caso non è purtroppo il solo. Più drammatica è la storia di una famiglia dove, ad essere divisi, non sono solo i genitori ma anche i figli. Lei risiede a Salerno con il figlio maggiore sedicenne, lui vive vicino Roma con il figlio minore dodicenne. Qui l’emergenza sanitaria ha solo incancrenito una situazione già drammatica che, scandita da numerose denunce sfociate in tre distinti procedimenti giudiziari, si protrae da tempo. La donna nega al padre il diritto di incontrare il figlio maggiore e lei stessa si sottrae all’incontro con il minore. La settimana scorsa sono dovuti intervenire i carabinieri perché l’uomo aveva condotto l’adolescente dalla madre perchè incontrasse anche il fratello, ma la donna non lo ha fatto entrare in casa. A nulla è valso l’intervento dei militari: padre e figlio sono dovuti tornare a Roma. Il coronavirus riesce quindi a dividere anche le famiglie.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino