Droga a Salerno, in aumento l'uso del crack tra i giovanissimi

Droga a Salerno, in aumento l'uso del crack tra i giovanissimi
Aveva dato appuntamento ad un suo cliente in prossimità delle giostrine del parco del Mercatello, ignaro di essere sotto il vigile controllo degli agenti della Squadra...

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Aveva dato appuntamento ad un suo cliente in prossimità delle giostrine del parco del Mercatello, ignaro di essere sotto il vigile controllo degli agenti della Squadra Mobile - Sezione Criminalità Diffusa agli ordini del vicequestore Marcello Castello. E proprio la vicinanza ad un luogo solitamente frequentato da bambini gli è costata l’aggravante al reato di spaccio. Gli affari per D.S.M. pusher ben noto alle forze dell’ordine, qualche anno fa già arrestato per spaccio assieme al fratello e al cugino, sono finiti in un caldo pomeriggio di inizio settembre. Anche il giudice ha ieri convalidato l’arresto effettuato dai poliziotti e gli ha inflitto gli arresti domiciliari. Guai anche per l’acquirente che è stato anche lui identificato e poi segnalato all’Ufficio territoriale di Governo. Il 43enne, che vive proprio a pochi metri dallo stesso parco, è stato acciuffato proprio mentre cedeva una dosa di crack ad un suo giovane ragazzo. In tasca non aveva molto denaro anche se, presso la sua abitazione, a seguito di una perquisizione, i poliziotti hanno trovato e sequestrato altre dosi di crack. È il secondo arresto di pusher tossici specializzati in crack, avvenuto ad opera della Squadra mobile negli ultimi giorni. 


È il crack, secondo la polizia, la nuova frontiera della droga in città. E questo perché soddisfa le esigenze degli habitué della droga miscelando con sostanze chimiche cocaina ed eroina. Meno costosa della polverina bianca e un più forte dell’eroina, una dose di crack sulla piazza salernitana arriva a costare 50 euro a dose. Ma è proprio la sua composizione a renderla pericolosa, in quanto ci sono additivi chimici che, se offrono maggiore sballo, alla lunga creano anche danni più importanti. Si tratta, di ammoniaca associata all’acqua per sciogliere i cristalli di cocaina e miscelarli con l’altra sostanza stupefacente. Il crack si fuma, attraverso un sistema a pipa: talvolta basta solo una bottiglia di plastica e l’involucro di una penna. Per questo motivo, possono attingere più persone ad una sola dose.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino