Ragazzi morti in auto, no al patteggiamento: «Chi ha causato l'incidente va processato»

Francesco Giugno e Vincenzo Dell'Orto, le due vittime dell'incidente del dicembre 2018
Saranno giudicati con il rito abbreviato Francesco Di Palma e Liberato Moscato, due giovani imputati di omicidio stradale. Ieri, nell’udienza preliminare davanti al gup...

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Saranno giudicati con il rito abbreviato Francesco Di Palma e Liberato Moscato, due giovani imputati di omicidio stradale. Ieri, nell’udienza preliminare davanti al gup Mastrangelo del Tribunale di Salerno, il pm Penna non ha prestato il consenso alla richiesta di patteggiamento a due anni e 6 mesi ritenendo la pena non congrua per la gravità del fatto. Gli avvocati Federico Conte, Remo Mastrolia e Moscato hanno quindi chiesto l’abbreviato: il gup ha disposto un’udienza interlocutoria a marzo in attesa del risarcimento assicurativo per poi fissarne una successiva per la discussione dell’abbreviato con la requisitoria del pm e le discussioni della parte civile e la difesa degli imputati (a costituirsi parte civile, per la famiglia Giugno, gli avvocati Nicola Naponiello e Martino Melchioda). 


Nell’incidente stradale, avvenuto a dicembre 2018 lungo la statale 18 che collega Eboli e Battipaglia, persero la vita il 18enne Francesco Giugno e il 17enne Vincenzo Dell’Orto, entrambi di Eboli. I due ragazzi viaggiavano a bordo di una Fiat cabriolet ed erano diretti a Battipaglia; dietro, su una Fiat 500 L, c’erano altri quattro amici. All’altezza della cava Maiorano, la 500 guidata da Di Palma tamponò la cabriolet di Giugno che perse il controllo finendo sulla carreggiata opposta. Sopraggiungeva un’Alfa Romeo Mito guidata da Moscato che si scontrò frontalmente con l’auto di Giugno. Un impatto violento che provocò un disastro: la Fiat 500 precipitò nel dirupo sottostante finendo dopo un volo di dieci metri nel cortile di una società edile. E nonostante i ragazzi sopravvissuti all’impatto lanciarono subito l’allarme per i due a bordo della 500 non ci fu nulla da fare: Francesco, sbalzato fuori dall’auto, era finito lungo la statale mentre Vincenzo era caduto nel vuoto con l’auto, tanto che i soccorritori del 118 non potettero fare altro che constatare il decesso dei due ragazzi. I conducenti della Fiat 500 L e della Mito furono sottoposti all’alcol test e al drug test che diedero esito negativo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino