SALERNO - Licenziati otto dei nove dipendenti infedeli del Ruggi coinvolti nello scandalo fannulloni. Il provvedimento è stato notificato, ancor prima della conclusione del...
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Una misura che era nell’aria, in virtù anche delle dichiarazioni rilasciate all’indomani dell’operazione delle fiamme gialle alle telecamere Rai dalla dirigente dell’ufficio risorse umane dell’azienda ospedaliera Antonietta Niro, che assicurava sulla messa in campo di provvedimenti seri e rigorosi, e della nomina a consulente del professor Sergio Perongini, già magistrato e ordinario di Diritto amministrativo, nonchè titolare, tra le altre cose, delle cattedre di Diritto amministrativo e di Diritto processuale amministrativo presso il Dipartimento di Scienze giuridiche dell’università di Salerno, a cui poco dopo si aggiunse anche il pugno duro del ministro della Pubblica amministrazione Marianna Madia, che indicava come strada da percorrere il licenziamento di quei dipendenti pubblici che, in maniera sistematica, timbrano e poi non vanno a lavorare.
Tutto questo, poi, come se non bastasse, va a inserirsi in contesto temporale che vede nelle ultime settimane il Ruggi, così come tutta la sanità salernitana, regionale e non solo, alle prese con le conseguenze della legge 161, che vieta a medici e infermieri di svolgere i maxi-turni, le carenze di personale, i piani di riordino, gli accorpamenti di corsie e le conseguenti situazioni di emergenza in molti reparti, soprattutto quelli legati all’emergenza-urgenza.
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Il Mattino