Per avere un prestito dalla banca inventa un lavoro all'Asl: condannato

Per avere un prestito dalla banca inventa un lavoro all'Asl: condannato
Condannato a 4 mesi di reclusione, con pena sospesa, un uomo di Scafati di 56 anni, processato per l'accusa di tentata truffa a danno di un agente bancario. Secondo le...

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Condannato a 4 mesi di reclusione, con pena sospesa, un uomo di Scafati di 56 anni, processato per l'accusa di tentata truffa a danno di un agente bancario. Secondo le ricostruzioni messe insieme dalla Procura di Nocera Inferiore, a partire dalla denuncia presentata dalla vittima, l'imputato avrebbe messo in atto una serie di artifizi e raggiri per richiedere al funzionario la cessione di un quinto del proprio stipendio, presso la banca dove lavorava il dipendente. Il meccanismo illecito, finalizzato ad ottenere denaro in maniera fraudolenta, sarebbe stato eseguito con una serie di atti fasulli, come un Cud che comprovava un rapporto di lavoro con l'Asl di Napoli, in realtà mai esistito. Proprio questo rapporto di lavoro falso avrebbe rappresentato - per le accuse dell'organo inquirente - l'elemento discriminante per ottenere il prestito dalla banca, con la predisposizione degli atti necessari dalla prassi nelle mani dello stesso agente. Tutto era finalizzato ad indurre in errore l'agente finanziario, il quale rappresentava il tramite per attivare la cessione. I fatti non si verificaron solo per una reazione professionae della vittima, esperta nel verificare le documentazioni utili a quel tipo di richiesta, evidentemente perchè insospettito dal comportamento dell'imputato. Da un controllo, infatti, l'uomo verificò l'inesistenza del rapporto di lavoro creato ad hoc, dichiarato falsamente dall'imputato. L'episodio risale al 23 marzo 2016, con la persona offesa che poi denunciò l'accaduto alle forze di polizia. L'iter giudiziario aveva precedentemente registrato l'emissione di un decreto panel di condanna per l'imputato, poi superato dall'opposizione presentata dalla difesa e quindi con il processo in sede monocratica, concluso ora con una condanna a quattro mesi. 

 

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Il Mattino