Pagò un killer per uccidere l'ex, campano finisce a processo

Pagò un killer per uccidere l'ex, campano finisce a processo
Avrebbe confidato ad altri di aver pagato una persona con il compito di uccidere la sua ex compagna. Per fortuna della vittima, quella circostanza non ebbe alcun seguito....

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Avrebbe confidato ad altri di aver pagato una persona con il compito di uccidere la sua ex compagna. Per fortuna della vittima, quella circostanza non ebbe alcun seguito. C’è però questo e altro nelle accuse di maltrattamenti che la Procura di Nocera Inferiore ha mosso nei confronti di un 37enne salernitano, rinviato a giudizio di recente dal gup. Le accuse dalle quali dovrà difendersi in un processo sono di maltrattamenti aggravati e danneggiamento.

Dal 2016 fino a tempi più recenti, compreso il periodo del primo lockdown, l’imputato avrebbe perseguitato e picchiato più volte la sua compagna. Stando alla denuncia presentata dalla vittima, assistita dal legale Alba D’Antonio, l’uomo avrebbe denigrato la donna, per poi prenderla anche a schiaffi. La vittima, originaria di Cava, si era trasferita in Lombardia dopo aver lasciato quell’uomo, distrutta e stanca di essere sottoposta a sofferenze e vessazioni quotidiane. In un caso, anche alla presenza del figlio piccolo.

Circostanza, questa, che è valsa all’uomo anche l’aggravante specifica. Il cambio di città non modificò gli atteggiamenti dell’imputato, che avrebbe perseguitato la ex anche nella nuova città, dopo averla raggiunta. Tra gli episodi che la vittima raccontò ai carabinieri della tenenza non c’erano solo le offese e un’aggressione consumata in pubblico, con uno schiaffo talmente violento da provocarle un sanguinamento al labbro inferiore. Ma anche le minacce esplicite di morte: «Tutto quello che è successo è stata colpa tua. Ricordati che ti ammazzo». Poi l’elemento finito nel capo d’imputazione, secondo cui l’uomo avrebbe «confidato a terzi di aver pagato una persona per farla ammazzare».



Elemento che non ebbe seguito, ma che avrebbe reso ancor più chiaro il contesto nel quale la donna viveva. L’ultimo episodio risale a maggio del 2020, quando il 37enne si scagliò contro la porta dell’abitazione della ex, tornata dal Nord per affari personali, al punto da provocarne la rottura. A quel punto il limite di sopportazione era stato raggiunto, con la vittima decisa a rivolgersi ai carabinieri. Ad aiutarla, tuttavia, fu anche lo sportello legale di «Resilienza». Infine, la decisione di affidarsi ad un avvocato e denunciare l’ex compagno. Il processo partirà dinanzi al II collegio il prossimo aprile.

 

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Il Mattino