SCAFATI. Rischiano 40 anni di carcere totali gli imputati coinvolti nell'inchiesta “Get a money”, dove l'usura veniva praticata da un intero nucleo familiare a...
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Secondo le accuse, il gruppo avrebbe prestato denaro a chi ne aveva bisogno, ma praticando tassi usurai spropositati ed esercitando violenza, per poi riavere il contante indietro. Prima avvisi bonari, poi minacce ed intimidazioni verso tutti i debitori che non riuscivano a pagare in tempo. L’indagine durò appena sei mesi, partita il 22 giugno 2017, quando negli uffici della procura si presentò una delle vittime, che raccontò il suo calvario con uno degli imputati, spiegando di minacce esplicite rivolte a lui e promesse anche alla sua famiglia. Elemento principale dell'inchiesta fu ritenuta Elvira De Maio, poi il figlio Raffaele Porpora. Dopo aver raccolto elementi attraverso intercettazioni e pedinamenti, gli agenti di polizia tesero una trappola al 38enne, ammanettato prima del blitz, dopo aver ricevuto il denaro dalla vittima. I prestiti individuati dagli inquirenti andavano dai mille ai quattromila euro, con tassi di interesse del 20% ogni mese, il tutto a gestione in house della famiglia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino