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L’ennesimo borseggio gli è costato caro. Probabilmente avrà preferito la sicurezza di una cella al linciaggio dei bagnanti, stufi di essere derubati da lui e dalle sue connazionali ritenute, in un primo momento, complici. Solo successivamente il loro ruolo si è chiarito e sono state semplicemente identificate in attesa di verificare (comunque) la loro posizione sul territorio nazionale.
È stato comunque un pomeriggio molto movimentato quello di ieri sulla spiaggia di Santa Teresa a causa dell’ennesimo furto di occhiali avvenuto poco prima del tramonto. I soliti bagnanti che si ritrovano nello specchio antistante piazza della Libertà hanno fatto fronte comune e, quando si sono accorti che l’uomo aveva agito di nuovo, lo avrebbero difatti trovato con le mani in una borsa, hanno iniziato ad inveire contro di lui. Le due donne si sarebbero intromesse in difesa del connazionale consentendogli la fuga poi, anche loro aggredite dai bagnanti, si sono date alla macchia. I tre si sono così sparpagliati fuggendo via: i cittadini si sono divisi al loro inseguimento. Per lo straniero la fuga è finita sotto la questura, in piazza Amendola, dove si è trovato davanti una volante della polizia e dietro i bagnanti imbestialiti.
Erano settimana che lo straniero agiva approfittando di un momento di distrazione dei bagnanti mentre andavano al bar, a cercare un po di refrigerio sotto la doccia o in acqua oppure, semplicemente, quando si intrattenevano a riva a scambiare quattro chiacchiere. Alla fine gli habitué della spiaggia si conoscono tutti, molti si organizzano insieme già da casa: alcuni restano l’intera giornata altri la spezzettano. Qualche episodio di borseggio si era verificato anche tra coloro che siedono sui gradoni per prendere un po’ di sole o sulle panchine al fresco. E, dopo i primi episodi e i primi tam tam, l’attenzione si è soffermata su quel giovane uomo anche lui solito frequentatori della zona. Per altri motivi. Ieri pomeriggio, dopo l’ennesimo furto, la rabbia delle persone è scoppiata in una sorta di linciaggio prima verbale e poi in una vera e propria sommossa per fermarlo e fargliela pagare. Quando l’uomo è scappato è iniziato un inseguimento di massa in costume e scalzi prima per attraversare il lungomare e poi la strada che porta fino alla questura dopo lo straniero è stato «salvato» dalla polizia.
Si attendono ora le determinazioni dell’autorità giudiziaria e le denunce di quanti sono stati derubati. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino