Ancora una volta un bambino diventa l'oggetto - è purtroppo il termine da usare - di una lite tra moglie e marito. E ancora una volta la vicenda ha aspetti...
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A questo punto l'uomo si è rivolto a un esperto del settore, l'avvocato Enrico d'Amato. Il legale di Sant'Arsenio è colui che ha assistito - con successo - Sergio Solimo per ricongiungersi con il figlio Francesco portato in Venezuela dalla mamma. Una vicenda che diventò di importanza nazionale. E anche questo caso rischia di aver su di sé i riflettori italiani. Quelli russi ce li ha già. Dopo la denuncia del marito attraverso il legale, il tribunale russo ha dato ragione al cittadino valdianese e in primo grado ha disposto il ritorno in Italia della bimba. Contro questa decisione in Russia è nato un movimento d'opinione per cercare di evitare che la bimba torni dal padre. In pratica contro la sentenza. «Dopo la sentenza di primo grado che accoglie la nostra istanza - spiega l'avvocato Enrico D'Amato -, in Russia si è costituto un vero e proprio fronte di protesta che appoggia le ragioni della donna. È il momento che anche qui, in Italia, nel Vallo di Diano facciamo sentire la nostra voce. Dobbiamo appoggiare le giuste richieste del nostro concittadino che chiede semplicemente che la bambina torni a vivere dove è nata, nel Vallo di Diano». L'episodio secondo l'avvocato ricorda molto quello di Solimo. In quel caso il ricongiungimento avvenne dopo 5 anni e con un blitz del padre in Venezuela e con un comitato cittadino che supportò l'azione dell'operaio di Sant'Arsenio. Difficile riuscire - a questo stato delle cose - comprendere cosa possa accadere con questo nuovo episodio di sottrazione di minore all'estero. «È giusto - aggiunge il legale - che la piccola cresca dove è nata e che venga rispettata la decisione di un tribunale. Abbiamo già parlato anche con il nostro governo e gli enti interessati ma di fronte ci attende una battaglia difficile. Una battaglia di diritti che noi cercheremo sempre di rispettare».
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Il Mattino