Lite tra profughi durante preghiera, africano preso a sprangate

Eboli- l'ospedale Maria Santissima Addolorata
Eboli- "Allah è grande, Maometto è il suo profeta". Un africano stava recitando la preghiera nella sua stanza, all'inteno del centro profughi in...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Eboli- "Allah è grande, Maometto è il suo profeta". Un africano stava recitando la preghiera nella sua stanza, all'inteno del centro profughi in località monti di Eboli. L'uomo era in ginocchio sul tappeto. Con le mani e il volto rivolti alla Mecca. Il profugo stava adempiendo ai suoi doveri religiosi... dietro la porta. Un connazionale è entrato in tutta fretta e spalancando l'uscio ha colpito l'uomo in preghiera. Ne è scaturita una lite, con esclamazioni incomprensibili anche per i mediatori culturali. 


Ad avere la peggio è stato il profugo africano entrato nella stanza in tutta fretta. L'uomo è stato raggiunto al viso da un oggetto contundente. Con il sopracciglio sanguinante, il profugo si è precipitato dalle colline ebolitane all'ospedale di via Vignola. 

Al pronto soccorso l'africano è stato medicato e ricucito. Ai sanitari di turno avrebbe raccontato di essere già stato aggredito in passato. "Questa volta vado dai carabinieri e presento una denuncia" ha dichiarato. 
Il profugo in preghiera, con la mazza di ferro accanto la porta, rischia ora una denuncia penale che potrebbe bloccargli l'iter per l'asilo politico. Pregare è un diritto sacrosanto ma farlo dietro la porta non è proprio conveniente. 






































  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino