«Non dimenticherò mai il momento in cui, a 17 anni, arrivai alla stazione ferroviaria di Salerno per la prima volta, in una città che era legata al mio...
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Si intravedono il centro storico, il porto, il lungomare, il Castello Arechi e tutti i posti caratteristici della città, che diventa più bella con le luci della notte. Il pezzo fa parte del disco scaricabile anche online ma non si tratta di un lavoro solista ma di quello della band del Native Culture, che David ha messo su con il chitarrista mericano Casey Tomberlin, al piano l’indiano Jeremiah George e al basso il portoricano Alex Melendez.
«Bella» è un omaggio a Salerno, un posto per il cantante pieno di colori e sapori, e di luoghi da scopire che forse manco pensava che esistessero. Esiste anche una versione italiana del brano in cui Dave parla della nostalgia per la nostra città e del dispiacere che ha avuto quando si è dovuto allontanare da un luogo che l'ha fatto sognare. Un vuoto dentro che cerca di colmare con dei versi catartici capaci di fargli passare il malumore e di portarlo direttamente sulle nostre spiagge. E in questa ballad, dal sapore anglosassone, si intravede un segno di speranza quando canta «un giorno spero di ricontrarti e di rivedere questi posti». Una vera e propria dichiarazione d'amore. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino