«Logos», ira organizzatori: negato Palazzo Genovese

«Logos», ira organizzatori: negato Palazzo Genovese
Doveva essere l'edizione della conferma, la quinta, quella che dopo l'esordio a Eboli e una second edition in piazza Sedile del Campo a Salerno, tra live set, performance...

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Doveva essere l'edizione della conferma, la quinta, quella che dopo l'esordio a Eboli e una second edition in piazza Sedile del Campo a Salerno, tra live set, performance di musica e arti audiovisive riconosceva, per il secondo anno consecutivo in Palazzo Genovese il suo centro vitale, il fulcro di tutte quelle energie positive incanalate in note, colori, proiezioni come arterie di uno stesso cuore. Era tutto pronto perché in una delle residenze signorili più importanti di Salerno, oggi e domenica 21, gli avventori godessero di un'esperienza unica che dal 2015 unisce storia, architettura, musica elettronica, videomaking, installazioni artistiche, rigenerazione urbana e itinerari guidati. Un evento che in quattro anni ha «racimolato» fino a 10mila persone.

 
Ma a poche ore dall'evento, l'amministrazione comunale non ha dato il lasciapassare. Gli organizzatori, in extremis, sono riusciti a salvare il salvabile e a spostare la grande macchina organizzativa in un altro posto, il B-Side di Torre Angellara, ma a questo punto la serata sarà una soltanto, il programma è stato rivoluzionato e una parte degli undici artisti invitati da tutta la Campania non potrà esibirsi. Saltano anche la mostra di fumetti e arti visive. Confermata invece per stasera la performance della leggenda italiana della musica elettronica internazionale, Claudio Coccoluto, «chicca» di Logos 2019, e dei dj Enzino Iannece e Logos Sound System. L'annuncio sui social del consulente artistico dell'evento, Enzo Iannece, lascia l'amaro in bocca. «Salerno è morta scrive il deejay su una schermata nera come a rimarcare un lutto artistico - oggi è stato dato un altro schiaffo a chi per passione lavora duramente mesi e mesi per offrire un momento di aggregazione, di arte, cultura e musica a questa città. Un'altra occasione persa per Salerno e la sua amministrazione, come sempre miope e arrogante».


Su Facebook, centinaia i commenti e le condivisioni del post del portavoce. Tra polemiche e rammarichi dilaga il dispiacere. A quanto pare, il Comune avrebbe fatto richiesta, sotto data, di integrazioni, probabilmente sulle istanze già presentate. Da qui il cambio di rotta obbligato. «Trovo lecite le preoccupazioni dell'amministrazione comunale rispetto a un evento che sicuramente stava prendendo una piega molto importante dal punto di vista delle adesioni spiega Iannece ma saperlo per tempo ci avrebbe permesso la pianificazione di un piano B». Del resto, questi professionisti non si sono messi al lavoro oggi, ma hanno presentato istanza al Comune oltre cinque mesi fa. Successivamente avevano ottenuto il patrocinio di Regione, Provincia, Comune e Scabec: giovedì scorso a Palazzo di Città era prevista anche la conferenza stampa di presentazione. A 48 ore dal taglio del nastro il patatrac. Il Comune ha chiesto agli organizzatori una serie di integrazioni che però non sono bastate per allestire l'evento a Palazzo Genovese. E allora? Dovremo accontentarci di una one night e di un posto che non è un luogo identificativo della città dove vivere la suggestione dell'interazione tra arte, musica, storia e architettura. Una storia che somiglia tanto a quella dell'International Talent, la festa dei Deejay in programma a dicembre, saltata dopo che il Comune aveva revocato l'autorizzazione per la detenzione e somministrazione di bevande due ore prima dell'evento. Ancora una volta energie sprecate per un progetto anche a vocazione turistica. Tra i commenti al post di Iannece qualcuno scrive: «Di turistico a Salerno c'è solo il menu». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino