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Per la maggior parte dei commercianti e dei ristoratori del centro e del centro storico sono una benedizione, in particolare dopo le sofferenze dettate dall’emergenza sanitaria. Per chi invece ha attività in altri quartieri cittadini, rappresentano più un fastidio che un incubatore di opportunità. E con il bollettino Covid alla mano, ci sono anche esercenti per i quali rinviare di un altro anno l’evento, sarebbe stato auspicabile. A poco più di due settimane dall’inaugurazione, fissata per il 26 novembre, Luci d’artista divide, ancora una volta, gli operatori.
Che questa volta, nutrono una perplessità in più: la concorrenza serrata che si prepara a fare Napoli dove le installazioni sembrano, a naso, dotate di maggiore appeal. Su quest’ultimo aspetto si interrogano Vincenzo Penna e Donato Giudice, vertici dell’Aisp, associazione imprese Salerno e provincia: «Purtroppo sembra evidente che Napoli farà la parte del leone e ci sottrarrà visitatori - spiegano - Non solo per la qualità delle opere installate, ma anche perché si tratta di una metropoli che ha un’offerta molto più ricca di Salerno. In ogni caso chiederemo all’amministrazione di prorogarle fino a San Valentino». Non tutti, però, si augurano il pienone. È il caso di Adele De Simone di Sud, il negozio di abbigliamento di via Madonna di Fatima: «Fosse per me annullerei l’evento. I contagi sono in aumento e non mi sembra il caso di incentivarli. La preoccupazione principale è il dopo. Che succederà se a gennaio dovessimo avere un boom di casi Covid? Saremo costretti ad abbassare di nuovo le saracinesche?». La pensa allo stesso modo Anna Granozio di Erbero, in via Mobilio: «Sinceramente abbiamo paura. La pandemia non è alle nostre spalle e, nonostante i vaccini, registriamo ancora numeri pericolosi. Non ci sembra una scelta consapevole né opportuna, soprattutto se dovesse malauguratamente avere delle conseguenze che finirebbero per affossare il commercio». Le lamentele ci sono, conferma Marta Cantarella della trattoria Da Marta di via Torrione: «Qualche collega è preoccupato - ammette - Personalmente però sono favorevole alle Luci. Non credo che possano causare cluster. Spero che il piano sicurezza che il Comune sta approntando sia rigoroso. Sarebbe interessante se si decidesse di investire i percettori di reddito di cittadinanza del ruolo di controllo, in modo da regolamentare gli accessi in città e da evitare che gli autobus siano superaffollati».
Una proposta arriva dall’Aisp che chiederà di prolungare le corse della metropolitana fino alle 2.30 di notte, almeno dal venerdì alla domenica.
Giovanni Caputo della Trattoria da Giannino di via Leucosia è sincero: «Su cento visitatori forse ne intercettiamo cinque. Ma va bene così, anche se ci farebbe piacere avere un minimo di attenzione in più e vedere qualche luminaria da queste parti». Anche Antonio Piombino del Tramp di via Posidonia è soddisfatto a metà: «Salerno è ormai una città disastrata da molti punti di vista. Se le Luci possono portare qualche giovamento, ben vengano». Diversa la situazione in centro. Marco Natella del negozio Natella abbigliamento 1967 chiarisce: «Le vendite non sono proporzionate al numero di visitatori, ma è pur sempre un toccasana». Lo stesso per Carlo De Martino di Philosophy Outfitters: «È innegabile che durante questo periodo la città si riempia. Che per chi vive di commercio significa avere la possibilità di intercettare qualche cliente in più».
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