Per la maggior parte dei commercianti e dei ristoratori del centro e del centro storico sono una benedizione, in particolare dopo le sofferenze dettate dall’emergenza sanitaria. Per chi invece ha attività in altri quartieri cittadini, rappresentano più un fastidio che un incubatore di opportunità. E con il bollettino Covid alla mano, ci sono anche esercenti per i quali rinviare di un altro anno l’evento, sarebbe stato auspicabile. A poco più di due settimane dall’inaugurazione, fissata per il 26 novembre, Luci d’artista divide, ancora una volta, gli operatori.
Che questa volta, nutrono una perplessità in più: la concorrenza serrata che si prepara a fare Napoli dove le installazioni sembrano, a naso, dotate di maggiore appeal. Su quest’ultimo aspetto si interrogano Vincenzo Penna e Donato Giudice, vertici dell’Aisp, associazione imprese Salerno e provincia: «Purtroppo sembra evidente che Napoli farà la parte del leone e ci sottrarrà visitatori - spiegano - Non solo per la qualità delle opere installate, ma anche perché si tratta di una metropoli che ha un’offerta molto più ricca di Salerno.
Una proposta arriva dall’Aisp che chiederà di prolungare le corse della metropolitana fino alle 2.30 di notte, almeno dal venerdì alla domenica. Ma i problemi sono tanti. Manuela Melucci dell’outlet Roma di via Francesco Paolo Volpe si chiede come faranno a procedere con le installazioni nel suo quartiere: «Da sette mesi invochiamo invano un intervento del Comune perché ormai i rami degli alberi entrano nei negozi e nelle abitazioni. Dove immaginano di posizionare le luci? Iniziativa per la quale siamo assolutamente favorevoli, perché il commercio è in una grave crisi». Il periodo è drammatico, stigmatizza Lucia Caputo di Sheila in via dei Principati: «Ottobre e novembre sono stati finora mesi molto tiepidi. Praticamente viviamo in una fase di stallo e confidiamo nel flusso turistico prodotto dalle Luci per vedere anche noi la luce fuori dal tunnel». Un sì deciso è quello di Flavio Sessa dell’Acs, associazione commercianti per Salerno: «Le Luci sono l’unico spiraglio in un inverno che è iniziato malissimo data la pochezza dell’amministrazione comunale, a cui si devono le colpe dei ritardi di un’inaugurazione che andava programmata con anticipo, così come avvenuto in passato. Moltissimi colleghi sono prossimi al fallimento».
Giovanni Caputo della Trattoria da Giannino di via Leucosia è sincero: «Su cento visitatori forse ne intercettiamo cinque. Ma va bene così, anche se ci farebbe piacere avere un minimo di attenzione in più e vedere qualche luminaria da queste parti». Anche Antonio Piombino del Tramp di via Posidonia è soddisfatto a metà: «Salerno è ormai una città disastrata da molti punti di vista. Se le Luci possono portare qualche giovamento, ben vengano». Diversa la situazione in centro. Marco Natella del negozio Natella abbigliamento 1967 chiarisce: «Le vendite non sono proporzionate al numero di visitatori, ma è pur sempre un toccasana». Lo stesso per Carlo De Martino di Philosophy Outfitters: «È innegabile che durante questo periodo la città si riempia. Che per chi vive di commercio significa avere la possibilità di intercettare qualche cliente in più».