Camorra, appalti controllati dai Casalesi: arrestati un funzionario e due imprenditori

Indagini su lavori stradali e manutenzioni scolastiche

Operazione dei carabinieri
Operazione dei carabinieri
Mercoledì 8 Novembre 2023, 10:01 - Ultimo agg. 9 Novembre, 07:47
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i carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Caserta, a conclusione di una complessa indagine, diretta e coordinata dalla Direzione distrettuale Antimafia della Procura di Napoli, hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Napoli nei confronti di 3 persone, tra cui un professionista destinatario della misura degli arresti domiciliari e due imprenditori riconducibili al clan dei Casalesi per i quali, invece, il giudice ha disposto il trasferimento in carcere.

Le indagini, condotte dai carabinieri dall'anno 2021, attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, combinate con mirate attività di riscontro anche di flussi bancari, hanno permesso di accertare la capacità di infiltrazione dei due imprenditori nel settore degli appalti pubblici e il condizionamento delle procedure, con la finalità di aggiudicarsi lavori i cui compensi, in parte, sono stati destinati a finanziare il citato clan dei Casalesi.

Nel corso dell'attività investigativa è stata acclarata la turbativa d'asta illecitamente operata dai tre indagati con il professionista, nell'allora veste di responsabile dell'Ufficio tecnico e componente della commissione aggiudicatrice della gara, per due appalti pubblici, in un comune della provincia di Caserta, relativi ai lavori di manutenzione straordinaria della viabilità comunale, adeguamento sismico ed efficientamento energetico di un plesso scolastico, per un importo complessivo di oltre 3 milioni di euro.

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L'amministratore, attraverso uno stratagemma informatico, avrebbe modificato l'elenco delle ditte sorteggiate da invitare alla gara, ricavate, come normalmente previsto dall'iter, dalla piattaforma consortile Asmel.

E' stato accertato, altresì, che i due imprenditori, attraverso la gestione occulta di alcune società, muovevano e drenavano liquidità che, così sottratta ad eventuali misure di prevenzione, realizzava anche la finalità di poter essere destinata all'organizzazione mafiosa del clan dei Casalesi.  Da qui la Procura della Repubblica di Napoli ha disposto anche il sequestro della totalità delle quote di partecipazione al capitale di due società con sede a Napoli e Caserta, delegando per l'esecuzione personale del Nucleo speciale di polizia valutaria – Gruppo investigativo antiriciclaggio - della Guardia di Finanza di Roma. 

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