L'anziano accusato: «Non ho ucciso il prof l'ho visto con una donna»

Tre ore di interrogatorio per l'anziano accusato dell'omicidio, poi l'uomo finisce ai domiciliari

L'auto dove è stato ritrovato bruciato il prof Caprio
L'auto dove è stato ritrovato bruciato il prof Caprio
di Biagio Salvati
Mercoledì 8 Novembre 2023, 08:16 - Ultimo agg. 12:00
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«Non l'ho ucciso io, respingo ogni accusa come già ho detto in precedenza agli inquirenti». Angelo Gentile, l'uomo di 82 anni di Carano di Sessa Aurunca, arrestato per il delitto del professore Pietro Caprio, 58 anni, di Cellole, per tre ore davanti al gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha mantenuto la sua prima versione dei fatti negando ogni coinvolgimento sull'omicidio. Il giudice ha convalidato l'arresto ma - per motivi di età - ha concesso gli arresti domiciliari all'ultraottantenne difeso dall'avvocato Gabriele Gallo.

Caprio, che insegnava a Minturno (Latina) oltre ad essere fondatore di una cooperativa che si occupa di fornire personale di salvataggio a stabilimenti balneari e strutture della zona domizia, fu trovato carbonizzato nella sua auto sabato scorso in via Pietre Bianche a Cellole, in località Baia Domizia, in una zona definita dagli abitanti "il pantano".

Sarebbe stato prima sparato al volto con un fucile da caccia e poi dato alle fiamme nella vettura.

Nella versione resa ieri, nel corso dell'interrogatorio tenutosi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, Gentile ha però aggiunto solo un altro dettaglio e cioè di aver visto dal suo terreno l'auto di Caprio e l'uomo che era all'interno della vettura in compagnia di una donna. Un modo per deviare le indagini su una pista passionale o una semplice informazione difensiva? Al momento, l'anziano pensionato che lavorava come operaio in una fabbrica della zona vicino Sessa Aurunca, ha parlato di un prestito saldato alla vittima, ma le piste sul movente ovviamente si allargano a più ipotesi. Non a caso, per approfondire le indagini, due giorni fa i carabinieri di Sessa Aurunca hanno eseguito altri accertamenti e, in particolare, alcune perquisizioni che hanno portato al sequestro di due telefoni cellulari e del computer della vittima. Interrogate anche alcune persone informate sui fatti nei giorni successivi al delitto.

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Caprio, docente di attività motorie, secondo quanto riferito dall'anziano incensurato gli avrebbe fatto un prestito di diecimila euro tempo fa, saldato proprio qualche settimana fa. Alcuni dettagli della vita privata della vittima, nella quale scavano gli inquirenti, potrebbero chiarire altri dubbi e interrogativi sui quali non dà risposte Gentile accusato di omicidio con l'aggravante della crudeltà e distruzione di cadavere.

L'ultraottantenne, quando fu fermato, dichiarò peraltro di avere 84 anni e non 82 (è nato nel 1941) spiegando poi di aver avuto in prestito soldi da Caprio nel 2002 per aiutare il figlio che gestiva un negozio in crisi.
Da accertare anche se Gentile fosse solo o insieme ad un presunto complice: dopo l'incendio dell'auto con il cadavere all'interno, la telecamera della zona ha restituito alcune immagini in cui si vede una Fiat Palio (dell'anziano) che usciva dalla pineta con una sola persona a bordo, ovvero il guidatore.

Intanto, il sindaco di Cellole, Guido Di Leone rompe il riserbo e commenta quanto accaduto. Ricordando Pietro Caprio, lo definisce come «una bella persona, rispettosa e gentile». E aggiunge: «La comunità di Cellole è profondamente scossa per questo episodio di violenza. Mi fa male, per la seconda volta in pochi mesi, vedere associato il nome del mio paese ad episodi simili. Non ci si può più meravigliare di nulla e di nessuno. Non rappresentano però la vera realtà ed il vero sentire della nostra comunità. Importante è stata la risposta immediata da parte dei carabinieri di Sessa Aurunca, a cui va tutto il mio ringraziamento ai quali l'amministrazione ha consegnato le immagini delle telecamere di sicurezza, determinanti per la ricostruzione investigativa».
 

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