Luci di Salerno, assalto dei turisti mordi e fuggi: drink finchè si può

Luci di Salerno, assalto dei turisti mordi e fuggi: drink finchè si può
Tra un Jingle Bells e l'altro, è sicuramente alzate le mascherine la colonna sonora del Natale 2021. Un Natale di Luci che brillano a metà, di turisti che...

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Tra un Jingle Bells e l'altro, è sicuramente alzate le mascherine la colonna sonora del Natale 2021. Un Natale di Luci che brillano a metà, di turisti che arrivano, fotografano, corrono da un angolo all'altro del centro e scappano via. Di drink consumati con ansia, in riva al mare, a un passo dall'entrata in vigore della prima delle ordinanze restrittive volute dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha congelato l'asporto per tutto ciò che non sia acqua nei giorni caldi delle festività. Di (pochi) trolley trascinati sui basolati del centro storico e di molti, moltissimi nasi all'insù, con e senza mascherine, a fotografare un'umanità divisa tra chi si fa trascinare dalla voglia disperata di lasciarsi alle spalle l'incubo del Covid e chi invece, complice l'aumento dei contagi, sempre più vicini al proprio nucleo familiare, continua a tenere la guardia alta, anzi altissima.



«Organizziamo tour a Salerno da tredici anni - raccontano Luciano Clementini e Claudio Caporale di Dynasty travel, agenzia di viaggi di Roma - Oggi (ieri per chi legge, ndr) siamo in compagnia di 38 persone. Questa è una edizione in tono decisamente minore, ma vale sempre la pena di partecipare. I nostri clienti provengono prevalentemente da Umbria, Toscana, Lazio, Abruzzo e sono tutte persone di una certa età, quindi tendenzialmente molto prudenti. Per quello che abbiamo potuto vedere, tutto funziona bene. C'è gente, ma la security pare sapere il fatto suo». A sposare il giudizio ci sono Simona Costantini e Italo De Marco, pugliesi. Sono arrivati in mattinata per una visita mordi e fuggi: «Siamo Ffp2 muniti, gel alla mano e facciamo attenzione. Non vediamo situazioni di rischio. Certo, l'incremento dei casi Covid non piace a nessuno, ma non abbiamo avuto perplessità a venire, trattandosi di una manifestazione all'aperto».

Tra i visitatori arrivati ieri in città a bordo dei 43 bus prenotati, c'è anche chi non la pensa così: «Avevamo già prenotato un mese fa. Confesso però che ci abbiamo pensato più volte nelle ultime 24 ore e ora non mi sento a mio agio - spiega Donatella Santangelo, romana, accompagnata da due figlie piccole - C'è veramente una ressa pazzesca. I vicoli sono impraticabili, per non parlare della Villa comunale. Ho l'ansia e non sto neppure apprezzando queste installazioni». Complice la giornata di sole, la città era piena fin dalle prime ore della mattinata, quando in tanti si sono riversati sul lungomare per sorseggiare un caffè o una birra in prossimità dell'arenile di Santa Teresa e di piazza della Libertà. Rosa Aliberti e Marco Aiello, 18 e 23 anni, vanno a spasso con una bottiglia di prosecco: «Anticipiamo la vigilia - dicono ridendo - visto che non sarà possibile brindare in strada. Ma va bene così. L'importante è non tornare in lockdown». Le limitazioni non finiscono qui: niente feste, neppure scolastiche, di compleanno e di laurea al chiuso, ha deciso De Luca. «Nei locali sarà carne da macello e nelle case peggio - taglia corto Donatello, 22 anni - Chi non ha paura del contagio o chi vuole approfittare delle festività per incassare qualcosa, non starà a guardare le ordinanze».



Pieni i ristoranti. Sia all'aperto che al chiuso. Affollati i bar. Presi d'assalto i negozietti che vendono gadget natalizi, con qualche fila all'esterno di alcuni esercizi commerciali che hanno deciso di non chiudere in pausa pranzo per spingere sullo shopping natalizio. E tra un selfie e un aperitivo sotto l'albero di piazza Portanova, sono spuntati anche i pacchetti in un via vai convulso di ambulanti abusivi pronti a soddisfare ogni sfizio, dal palloncino luminoso ai fiori, dalla bijotteria alle immancabili griffe contraffatte. Nel pomeriggio, già a partire dalle 16.30, la circolazione pedonale e quella veicolare sono state messe a dura prova dall'overdose di persone che hanno scelto il centro per trascorrere la giornata di festa. «Ma è un turismo di basso rango - sbotta una commerciante di via Masuccio Salernitano - Fanno confusione e non spendono un centesimo». Meno duri Alessandro Cantarella e Daniela Ventura: «Comprano oggettini che costano uno, due o tre euro. Ci siamo tarati su quelli, improponibile proporre merce più costosa. La situazione è difficile e le continue minacce del governatore non aiutano a rendere il clima sereno». Gli incassi, raccontano, sfiorano il 25 per cento dei Natali pre Covid. «Ma un segnale di ripresa lo vedo - ammette Maritè Greco di 0039 - Psicologicamente osservare il passeggio ci aiuta».
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Il Mattino