Il caso del professore Pierluigi Siano - denunciato da Il Mattino on line - torna a galla dopo i fatti di Firenze. A rilanciarlo sono esponenti campani del M5S. «Ci...
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A Cammarano fa eco Tofalo, deputato salernitano membro del Copasir: «Lode al coraggio di Pierluigi Siano e di tutti quelli che si ribellano a un contesto di omertà e sottomissione ai poteri forti – commenta - Constatiamo l'ipocrisia di chi si erge solo oggi a paladino dei giusti, quando le manette tintinnano e quando i media proclamano. Chiediamo di verificare se quanto avvenuto e denunciato a Salerno sia la normale prassi di reclutamento del personale docente e chiediamo di intervenire immediatamente affinché gli atenei si attengano alle leggi ma soprattutto al rispetto del merito dei candidati. Lo chiedono i nostri studenti».
Il caso del professore associato Pierluigi Siano inizia a giugno, quando il docente spulcia i criteri stabiliti dalla commissione e si accorge che sembrano ricalcare il profilo di uno dei candidati. Dopo aver inviato, invano, al rettore Aurelio Tommasetti un atto di significazione per contestare i criteri adottati dalla commissione e chiedere l'attivazione di procedure per eliminare le difformità, Siano, assistito dagli avvocati Roberto De Masi e Giovanni Battista Vignola, si rivolge alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore. Subito dopo, a sorpresa, arrivano le dimissioni da parte del presidente della commissione che, stando alla motivazione riportata nel decreto con cui il rettore le ha accolte, si sarebbe dimesso perché «l’apertura dei plichi contenenti la documentazione prodotta dai candidati ha fatto emergere nella maggior parte dei candidati la presenza di pubblicazioni di cui lo stesso risulta coautore e in particolare un candidato ha prodotto 12 pubblicazioni da valutare, tutte in collaborazione con il presidente». Un conflitto d’interessi, insomma, che per il professore Siano poteva e doveva essere preso in considerazione molto prima. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino