Manifesto offensivo contro il tribunale di Vallo della Lucania: è il terzo in un mese

Colpisce ancora l’anonimo che denigra giudici e avvocati, questa volta vengono definiti «parassiti», indagini in corso

Il terzo manifesto contro il tribunale
«Basterà il nuovo insetticida Gratteri per debellare i parassiti del Tribunale di Vallo della Lucania?». L’autore dei manifesti anonimi contro il palazzo...

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«Basterà il nuovo insetticida Gratteri per debellare i parassiti del Tribunale di Vallo della Lucania?». L’autore dei manifesti anonimi contro il palazzo di giustizia è tornato in azione. Due giorni fa un nuovo manifesto offensivo verso l’operato di giudici e avvocati è stato affisso sulle mura cittadine. Questa volta è stato notato e fotografo sia sulla bacheca pubblica di via Francesco Cammarota (dove erano stati affissi i primi due) che sulla variante alla statale 18, sempre in pieno centro cittadino. L’autore, che ancora una volta si è siglato GS, si è ripresentato all’attenzione pubblica a distanza di una decina di giorni. Un mese fa era stato affisso il primo manifesto con su scritto «Tribunale di Vallo della Lucania Vespasiano e Asilo Mariuccia», un modo di dire che indica una istituzione milanese di inizio 900 dove venivano educate le bambine per sottrarle alla prostituzione. Non certo un complimento e un elogio per gli operatori della giustizia che lavorano a Vallo. Una decina di giorni fa era arrivato il secondo manifesto e questa volta l’autore era andato oltre indirizzando le sue offese verso giudici ed avvocati. Un attacco a quanti quotidianamente svolgono attività all’interno dell’importante presidio di legalità. Nell’ultimo manifesto l’autore chiama in causa il neo procuratore capo presso il Tribunale di Napoli. Una serie di episodi che sta facendo discutere l’opinione pubblica. Non era mai accaduto prima. Il manifesto anche due giorni fa è stato rimosso ma restano le polemiche.

Al vaglio delle forze dell’ordine le immagini delle telecamere di video sorveglianza cittadine, resta da capire anche questa volta se l’impianto copre anche le strada scelte dall’autore per affiggere i manifesti o se ha studiato tutto nei minimi dettagli. Cosa certa è che tutti i manifesti sono stati affissi all’ingresso di via Francesco Cammarota, strada di accesso al Tribunale, forse perchè fossero visibili a chi quotidianamente percorre quella strada per raggiungere il palazzo di giustizia. Sin dal primo manifesto è arrivata la condanna per il gesto e la piena solidarietà al personale tutto del tribunale dall’avvocato Antonio Bruno consigliere comunale di Vallo della Lucania.

«Quando mi hanno informato del primo manifesto non volevo crederci - dice - È vergognoso oltre che grave quanto riportato nei manifesti. Offende il lavoro di chi quotidianamente nonostante le tante difficoltà porta avanti il lavoro di un presidio che è di fondamentale importanza per la città e per tutto il comprensorio cilentano. Stiamo lavorando tanto per mantenerlo in vita».

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Il Mattino