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Il filmato del colpo prodotto dalle telecamere di sicurezza del negozio svaligiato dura venti minuti. Venti minuti durante i quali cinque uomini, in perfetta sincronia tra di loro, armati solo di piedi di porco, prima sollevano la serranda e poi scardinano la porta di vetro pesante.
È compreso tra i 150mila ed i 200mila euro l'ammontare del bottino del colpo messo a segno ai danni della gioielleria Il Diamante di via Posidonia a Pastena. Il titolare dell'esercizio commerciale, in queste ore, sta eseguendo l'inventario da consegnare agli agenti della Squadra mobile che indagano sul caso. I cinque balordi, la cui nazionalità non sarebbe ancora stata individuata, hanno saputo ben scegliere tra gli oggetti di valore e quelli di bigiotteria, portando via soltanto i primi. Giunti sul posto con una macchina nera, avevano nel portabagagli enormi scatoloni bianchi nei quali hanno messo la merce da portare via. Secondo le prime notizie raccolte dagli uomini del vicequestore Gianni Di Palma, sembra che la merce non fosse neanche assicurata. Loro, i ladri, invece, sarebbero dei professionisti.
Partono dalla tempistica e dalla totale assenza di testimoni. L'orologio delle telecamere di sicurezza della gioielleria segna le 2.10 quando il quintetto di balordi entra in azione. Ma, ai centralini della questura di Salerno, la telefonata con la richiesta di aiuto arriva soltanto alle 3.15. Un'ora dopo, e la telefonata è di da una donna che dichiara di essere passata da lì e di aver notato il negozio messo a soqquadro. Il colpo, invece, dura venti minuti. Il titolare dell'esercizio commerciale è stato avvisato dai poliziotti: aveva il cellulare con la vibrazione e, a quell'ora, non ha sentito la chiamata che proveniva dal sistema di allarme del suo negozio. Eppure il video è chiaro. C'è un'auto bianca ferma, non si capisce di chi è, un giovane che passa a bordo di uno scooter e che non si sofferma neanche un attimo a guardare quegli uomini tutti incappucciati che stavano forzando la serranda della gioielleria. Insomma, antifurto innescato e rumori dei ladri non hanno creato problemi neanche ai residenti della zona: nessuno avrebbe visto nulla. Ma, soprattutto, non ci sarebbero telecamere comunali funzionanti nonostante i ripetuti appelli lanciati dai residenti del quartiere nel corso degli ultimi anni.Arriva dalla Cna Salerno, intanto, una richiesta di maggiore prevenzione.
«La prevenzione che come attività imprenditoriali possiamo mettere in piedi non basta, serve che la presenza ed il passaggio delle forze dell'ordine sia incisivo, visibile, scoraggiante per chi voglia compiere atti criminali», dice Luigi Truono che esprime il suo sconcerto, a nome degli orafi quale presidente della categoria artigianale. E, ritornando su quanto accaduto l'altra notte a Pastena, prosegue: «Non sono servite le telecamere di videosorveglianza, né i vetri antisfondamento a fermare la violenza inaudita con la quale il commando, composto da almeno sei persone, ha sfondato e ha effettuato un ingente furto all'interno del negozio - ha detto Truono - Salerno non è una città tranquilla e la spregiudicatezza con la quale i criminali hanno agito è l'amara conferma della loro sicurezza di poter rubare indisturbati». A sostegno degli orafi anche i vertici provinciali della Cna Salerno. «Il prefetto sta già facendo tanto - ha dichiarato il presidente Lucio Ronca - e la costituzione del tavolo sulla sicurezza ne è la dimostrazione, l'appello va rivolto a tutti i livelli istituzionali, la sicurezza di un territorio deve essere prerogativa di tutti».
Il Mattino