Mingardina, tutto da rifare: l'esito del summit dal prefetto

Le polemiche sul tritolo: da usare solo se indispensabile

Gli amministratori cilentani all'uscita del summit in Prefettura sui lavori alla Mingardina
Lavori di messa in sicurezza della Mingardina, tutto da rifare. Per riprendere i lavori occorre avviare una nuova procedura amministrativa. Il sindaco di Camerota Mario Scarpitta...

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Lavori di messa in sicurezza della Mingardina, tutto da rifare. Per riprendere i lavori occorre avviare una nuova procedura amministrativa. Il sindaco di Camerota Mario Scarpitta ha due soluzioni tra cui scegliere. Opzioni venute fuori dal tavolo tecnico di ieri in Prefettura, resosi necessario dopo l’ordine dell’Ente Parco di sospendere le operazioni di brillamento che erano previste per martedì scorso.

Dal confronto è emerso che i provvedimenti adottati precedentemente dal Comune cilentano non erano accompagnati dai permessi necessari, tant’è che per poter andare avanti nelle operazioni di rimozione della frana e messa in sicurezza della strada, occorre avviare un nuovo percorso. Scarpitta può convocare la conferenza dei servizi per acquisire tutti i pareri delle autorità competenti oppure può emettere una nuova ordinanza di somma urgenza sul presupposto che la provinciale Mingardina non è solo una semplice arteria stradale ma è anche una via di fuga di protezione civile, e questo giustificherebbe la necessità di una immediata riapertura. Un aspetto quest’ultimo che non è stato rappresentato nelle precedenti ordinanze sindacali.

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«Questo è un particolare che legittimerebbe un nuovo provvedimento del sindaco per funzione di protezione civile e quindi sarebbe giustificato un intervento, minimale, in via d’urgenza», dichiara al termine del summit in Prefettura il commissario del Parco Marcello Feola, che aggiunge: «Si valuterà anche l’uso di esplosivo, ma bisognerà dimostrare che è una misura indispensabile».

 Su questo punto ci va cauto il presidente della Provincia Franco Alfieri: «L’esplosione, lo dico con riserva, non credo sia consentita. Certamente risolverebbe subito il problema, diversamente ci vorrà più tempo per il ripristino della viabilità ma le lavorazioni saranno conformi alle norme». L’input emerso in Prefettura è di superare tutti gli ostacoli burocratici rapidamente. Un gioco di squadra che consenta di riaprire al più presto la Mingardina. Camerota, con la sua frazione rivierasca Marina, è la località più frequentata della Campania insieme alla confinante Palinuro, e quella strada collega rapidamente proprio questi due centri rivieraschi dove già fioccano le prenotazioni per le prossime vacanze di Pasqua. Il vertice è servito a riportare l’iter sui giusti binari e a creare le condizioni per una adeguata ed efficiente collaborazione.

«Ci avviamo - dice Alfieri - verso un percorso condiviso da tutti gli Enti, perché su quella strada si è creata una situazione di grave pericolo per la pubblica e privata incolumità ed è fondamentale per l’economia locale. La Provincia è vicina al sindaco che si è accollato, con coraggio e determinazione, un grave problema. Se le procedure saranno limate nel punto giusto centreremo subito l’obiettivo: mettere in sicurezza la Mingardina». Mario Scarpitta si dice soddisfatto dell’incontro: «C’è stata molta partecipazione e positività per risolvere il problema. Attendo il verbale della seduta e subito dopo, insieme ai miei tecnici, valuterò quale strada percorrere». Già oggi potrebbe arrivare la soluzione.

Quindi gli Enti pensano al futuro, ma la giustizia pare sia concentrata sul passato, sulle esplosioni eseguite sulla montagna rocciosa, un’area di grande pregio, tutelata da una serie di vincoli. La questione è divenuta di interesse nazionale. Ieri a Camerota c’erano anche le telecamere del Tgr Campania che ha sentito anche Michele Buonomo del direttivo nazionale di Legambiente, giunto sul posto per un sopralluogo. «È stato un intervento molto invasivo ma non conosciamo l’iter seguito». Cittadini e imprenditori di Camerota sono preoccupati: «Siamo in un momento drammatico. Aprire subito la strada, è la nostra vita».

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Il Mattino