Morto durante la Tac, primi avvisi a due medici

Indagati i medici del triage e del primo contatto con il 68enne

Il pronto soccorso del Ruggi
Sono due gli indagati per la morte del 68enne poliziotto in pensione, morto al San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona dopo aver atteso per ore di essere sottoposto ad una...

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Sono due gli indagati per la morte del 68enne poliziotto in pensione, morto al San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona dopo aver atteso per ore di essere sottoposto ad una visita al pronto soccorso dell'ospedale di via San Leonardo a Salerno. Iscritti sul registro degli indagati, quindi, il medico del triage che ha preso in carico il 68enne al momento del suo arrivo in ospedale e il primo medico che ha avuto contatti con il paziente. Un atto necessario, l'avviso di garanzia, in quanto i due professionisti potranno nominare propri consulenti per l'esame autoptico (accertamento non ripetibile) che il sostituto procuratore Nuzzo disporrà - nella giornata di oggi - sul corpo di Alfonso Masito.



A presentare la denuncia alla polizia sono stati i familiari dell'uomo deceduto (di origine siciliana, che erano a Salerno ospiti di un parente) raccontando che Alfonso aveva raggiunto il nosocomio salernitano con la propria auto lamentando un forte dolore localizzato alla spalla sinistra, che non era stato provocato da alcun trauma, tosse e in leggero stato confusionale.

Erano poco dopo le 19 di giovedì scorso: preso in carico da un medico del triage, gli viene detto di attendere al pronto soccorso, ma viene visitato solo alle 3.30 di notte quando ad Alfonso Masito vengono effettuate delle analisi del sangue ed un elettrocardiogramma i cui esiti, a quanto pare, non erano buoni. Viene predisposta una Tac all'encefalo e, mentre viene effettuato l'esame, il 68enne muore d'infarto. Denunciati i fatti da parte dei familiari, è scattata l'inchiesta della magistratura salernitana (le indagini sono state affidate agli agenti della Squadra Mobile di Salerno agli ordini del vicequestore Di Palma che hanno raccolto le dichiarazioni dei parenti del deceduto e tutti gli atti necessari al proseguimento delle indagini) che dovrà sciogliere diversi nodi e rispondere ad una serie di quesiti.

Per questo motivo il magistrato titolare dell'inchiesta, oggi, nominerà uno o più periti (dal medico legale ad altri professionisti) per chiarire un eventuale errore di valutazione al triage nel momento dell'arrivo in ospedale del paziente classificato come un codice verse, ma anche l'attesa di otto ore per essere visitato. E, ancora, prima di essere sottoposto alla tac, gli esami di Alfonso Masito sono stati visti da qualcuno?

A quanto pare, come raccontato dai familiari, il sangue del 68enne non coagulava bene e i valori di glicemia e azotemia erano sballati. Anche la troponina era alta e i battiti cardiaci accelerati (livelli che avrebbero potuto far pensare ad un danno al miocardio) e quindi la procura vuole capire se siano stati fatti interventi per stabilizzare la situazione clinica che, a quanto pare, non era buona. È per questo che i familiari del poliziotto in pensione hanno presentato l'esposto denunciando mancanze nell'assistenza dal punto di vista clinico, dopo aver trascorso una notte da incubo in compagnia del proprio caro e poi deceduto. Ora saranno i consulenti della Procura, attraverso l'autopsia e tutti gli esami peritali annessi, a chiarire cosa sia realmente accaduto per portare alla morte il 68enne. Gli stessi indagati potranno nominare propri periti per assistere all'esame autoptico e contro dedurre sugli esiti degli accertamenti irripetibili. Un primo appuntamento è per oggi quando nell'ufficio del pm Nuzzo saranno affidati gli accertamenti peritali che potrebbero iniziare subito dopo (con l'autopsia) o nei giorni successivi, per poi proseguire nei laboratori specifici (istologici ed altri) per arrivare al chiarimento dei fatti. Dopo l'accertamento peritale, la salma - finita sotto sequestro su disposizione dell'autorità giudiziaria in seguito alla denuncia - sarà restituita ai familiari per i funerali in Sicilia dove il poliziotto in pensione abitava insieme alla moglie e ai figli.
 

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Il Mattino