Movida sotto torchio a Salerno: arrivano i provvedimenti di chiusura

Movida sotto torchio a Salerno: arrivano i provvedimenti di chiusura
Inizia male il mese di luglio della movida salernitana post Covid. Dopo l’appello del sindaco affinché il prefetto chiudesse nove locali, tra bar e pub segnalati...

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Inizia male il mese di luglio della movida salernitana post Covid. Dopo l’appello del sindaco affinché il prefetto chiudesse nove locali, tra bar e pub segnalati dall’amministrazione comunale in seguito alle verifiche dei vigili urbani, ieri pomeriggio sono arrivati i primi e discussi provvedimenti. Tra quelli che dovranno restare a porte chiuse, dal 6 al 10 luglio, c’è il bar Kantiana di largo Abate Conforti. 

«I controlli ci devono essere, ma non possono immaginare che ci trasformiamo in forze di polizia. Non sta a noi vigilare ogni volta se un cliente è maggiorenne o minorenne, se si alza dopo essersi seduto o se invece se ne va girando con il suo drink. Lavoriamo dalla mattina alla sera facendo sacrifici e dietro le nostre attività c’è il sudore di anni di impegno per riuscire a sbarcare il lunario – denuncia il proprietario della struttura Marco Lanzillo – È stato molto doloroso questo attacco del primo cittadino. Ci ha trattati come se fossimo dei fuorilegge, quando i veri malviventi sono a piede libero per la città». Lo stop temporaneo imposto dal prefetto, cerca comunque di venire incontro alle esigenze degli operatori della movida: sono infatti salvi i fine settimana, che da un punto di vista degli introiti, sono gli unici giorni utili per provare a fare cassa: «Negli infrasettimanali – continua Lanzillo – la città è vuota. Così stanno distruggendo l’economia. Basta fare un giro a Cava de’ Tirreni per vedere invece il movimento che c’è. Di sera in strada si incontrano mamme con il passeggino e gruppi di giovani. E i locali funzionano tutti». Umberto Russo del pub Victory, non ha ancora ricevuto nulla ma ammette, «sono stato sanzionato in due diverse occasioni perché ho servito clienti che dopo le 22.30 non erano seduti al tavolino». Disattendendo così l’ordinanza regionale che prevede il divieto di asporto di alcolici dopo le 22. Il suo locale è tra quelli finiti nella black list di Palazzo di Città.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino