Elezioni a Salerno, Napoli si commuove: «Una nuova avventura siamo tutti coinvolti»

Elezioni a Salerno, Napoli si commuove: «Una nuova avventura siamo tutti coinvolti»
Si dice «assolutamente commosso», Enzo Napoli, nel ricevere e indossare per la seconda volta la fascia tricolore. Il neo rieletto sindaco di Salerno la commozione ce...

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Si dice «assolutamente commosso», Enzo Napoli, nel ricevere e indossare per la seconda volta la fascia tricolore. Il neo rieletto sindaco di Salerno la commozione ce l'ha stampata in viso. E, lungi dallo smorzarla, la accentua l'applauso lungo più di quaranta secondi che la sala gli riserva. La campagna elettorale è ormai alle spalle. L'ombra del ballottaggio che, malgrado le dissimulazioni, aveva preoccupato il suo entourage è spazzata via. Eppure il primo cittadino sembra non averne ancora accantonato il ricordo. E, nel Salone del Gonfalone, Napoli pare sentire tutta la solennità della cerimonia con cui l'ufficio elettorale del Comune di Salerno lo proclama sindaco bis con 39.134 voti validi. 189 in meno rispetto a quelli assegnati al sindaco su Eligendo, il portale telematico del ministero dell'Interno. Più del triplo rispetto ai suoi due diretti competitor. Adesso al primo cittadino non tocca che nominare la giunta.


In barba alle norme anti Covid e all'esiguo numero di sedie posizionate nella sala, in tanti sono accorsi per assistere alla cerimonia e omaggiare il sindaco. Accanto al sindaco, i deputati Piero De Luca ed Eva Avossa. In prima linea, la moglie Giovanna Doria. «Grazie a quanti sono intervenuti questa mattina: la stampa, gli amici, i consiglieri comunali, i tanti militanti e i tanti volontari che mi hanno supportato nel corso di questa campagna elettorale che è stata coinvolgente, bella, libera, aperta. Abbiamo fatto valere le nostre ragioni», afferma il sindaco. Nel Salone del Gonfalone c'è la folla delle grandi occasioni. Ci sono quasi tutti i presidenti delle partecipate e, soprattutto, ci sono tanti neo eletti consiglieri, dai veterani alle new entry. Non mancano neppure i consiglieri mancati, quelli che sperano di entrare in consiglio subentrando a chi sarà chiamato a formare l'esecutivo.

«Il mio saluto affettuoso a quanti hanno lavorato assiduamente, con grande partecipazione e con spirito costruttivo a questa bella vicenda. Ringrazio - sottolinea - Piero ed Eva che mi hanno supportato durante tutto il corso della campagna elettorale e i tanti militanti e i tanti cittadini che a qualsiasi titolo hanno voluto iscrivermi un loro consenso», continua Napoli. Quindi, la sua promessa: «Sono assolutamente commosso. Corrisponderò con la mia fatica, così come ho fatto nella scorsa consiliatura, lavorando unicamente nell'interesse della città. Inizia un nuovo giro, una nuova avventura, che ci vedrà tutti coinvolti. Lavoreremo al meglio delle nostre possibilità e delle nostre prerogative per andare ancora più avanti», conclude. Il tempo di qualche foto e di qualche saluto e il sindaco scappa via. Niente interviste, nessuna dichiarazione. Segno che il momento è delicato e che la partita che si sta giocando sulla giunta non è affatto semplice. In sala, infatti, ci sono anche loro, i papabili assessori.

E oltre al capostaff di Napoli e segretario provinciale del Pd, Enzo Luciano, c'è pure Nello Mastursi, capo segreteria del presidente Vincenzo De Luca. Segnale ulteriore che il lavoro per la composizione della giunta sta richiedendo più energie del previsto. Da sciogliere ci sarebbero un bel po' di nodi. A iniziare dal ruolo di vicesindaco. Che, stando alle indiscrezioni, sarebbe rivendicato da Dario Loffredo in virtù delle 1813 preferenze conquistate. A lui dovrebbe andare anche l'assessorato di Nino Savastano, quello alle Politiche sociali. Dall'altro lato, però, il ruolo di vicesindaco potrebbe andare alla seconda degli eletti, Paky Memoli (che comunque dovrebbe ottenere un ruolo in giunta), o rimanere, insieme all'Urbanistica, nelle mani di Mimmo De Maio. Il quale, tuttavia, ha incassato la metà delle preferenze di Loffredo.

Altro nodo è l'assessorato al Bilancio: se il sindaco invocasse la continuità e al tempo stesso volesse puntare su una figura tecnica, dovrebbe riconfermare Luigi Della Greca. Che però si è fermato a 495 preferenze. Il primo cittadino, inoltre, dovrà anche tenere conto delle affermazioni di Antonio Fiore e Rocco Galdi, nonché di Alessandro Ferrara, che gradirebbe il ruolo di presidente del Consiglio. Se Angelo Caramanno potrebbe non essere riconfermato all'Ambiente, non dovrebbero esserci dubbi, invece, sull'assessorato al socialista Massimiliano Natella (per lui c'è in ballo il Turismo), e a Gaetana Falcone, che potrebbe essere destinata all'Istruzione. Le Pari opportunità (o la Cultura) potrebbero andare a Paola De Roberto.

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Il Mattino