Droga dalla Colombia al porto di Salerno, la Procura chiede 60 anni di carcere per i narcos

In Appello è stato chiesto anche il riconoscimento del reato di associazione e pene più alte per 5 dei 14 imputati

Il porto commerciale di Salerno
Droga dalla Colombia al porto di Salerno, la Procura chiede in appello il riconoscimento del vincolo associativo, dunque dell’esistenza di un gruppo organizzato al traffico...

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Droga dalla Colombia al porto di Salerno, la Procura chiede in appello il riconoscimento del vincolo associativo, dunque dell’esistenza di un gruppo organizzato al traffico di droga, per 5 persone, per complessivi 60 anni di carcere. Ieri mattina la requisitoria della Procura generale. Sullo sfondo c’è l’inchiesta della Dda, sfociata in un blitz a fine 2021, su di un traffico internazionale di stupefacenti attivo dalla Colombia al Nord America fino a Salerno. Molti dei coinvolti sono dell’Agro nocerino


In primo grado era caduto il reato di associazione, ora riproposto con appello della Procura. Nello specifico, le richieste di pena maggiori riguardano Andrea Mauro (14 anni), Gabriele Battipaglia, di Nocera Inferiore (12 anni e 8 mesi), Raffaele Verdezza (12 anni e 8 mesi), Giovanni Esposito, di Nocera Inferiore (11 anni e 10 mesi), Mario Passamano, di Nocera Inferiore (8 anni e 11 mesi). Per i restanti (gli imputati sono 14) viene chiesta conferma del primo grado. Diversi gli elementi, per l’accusa, sufficienti per dimostrare che non si trattasse di spaccio occasionale ma di un’organizzazione criminale alla quale i narcos colombiani avevano dato «piena fiducia, inviando ingenti quantità di cocaina, in almeno due occasioni». Le intercettazioni - viene illustrato nella requisitoria - hanno documentato l’esistenza dell’organizzazione dal novembre 2018 all’aprile 2019. 

«In Italia furono inviati due fiduciari dell’organizzazione colombiana - circostanza non avvalorata dal gup - per seguire le relative operazioni di sbarco». Anzi, il gruppo avrebbe potuto contare su risorse umane e materiali adeguate, presupposto importante per riconoscere il vincolo associativo, così come la ripartizione precisa dei ruoli e i contatti. Tra questi Pacho, con il quale si pensò di muovere 21 kg dall’Ecuador, ad esempio. Tra i legali difensori Fabio Carusone, Bonaventura Carrara, Annalisa Califano, Massimiliano Forte, Michele Avino.

La Dda ricostruì movimenti di droga per decine di milioni di euro, scoperti a seguito di un lavoro enorme di intercettazioni telefoniche e ambientali, utile a ricostruire gli approvvigionamenti dalla Colombia, individuare i referenti in Sudamerica e organizzare i trasferimenti sul territorio italiano. Tra gli organizzatori vi sarebbero anche alcuni dei nocerini coinvolti, insieme ai napoletani. Tra i risultati ottenuti in fase d’indagine, l’aver intercettato un container frigo con dentro 32 chili di cocaina destinati a Vado Ligure. A Salerno, invece, erano destinati 157 chili, pronti per un gruppo di Torre Annunziata. Il carico fu sequestrato dalla polizia canadese. Ancora, la gang aveva lavorato per due spedizioni sventate dalla Guardia di Finanza, di cui una da una tonnellata e un’altra da 200 chili di coca, e ancora, altri due chili fatti arrivare dietro pagamento di 70mila euro. La decisione dei giudici arriverà ad aprile.

 

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Il Mattino