Nasce morto all'ospedale Ruggi: scatta l'indagine della Procura

Nasce morto all'ospedale Ruggi: scatta l'indagine della Procura
Bimbo nasce senza vita dopo il parto, la famiglia aveva chiesto di eseguire un cesareo. Vi è questa circostanza al centro di un'indagine della Procura di Salerno, per...

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Bimbo nasce senza vita dopo il parto, la famiglia aveva chiesto di eseguire un cesareo. Vi è questa circostanza al centro di un'indagine della Procura di Salerno, per verificare quanto accaduto il 25 agosto scorso al Ruggi, presso il reparto di Ginecologia. L'autorità giudiziaria ha nominato di recente tre periti, che dallo studio dell'autopsia del piccolo, dovranno comprendere perché lo stesso sia nato senza vita. Nonostante, ha spiegato la famiglia alla polizia con tanto di denuncia, il ginecologo che seguiva la donna li avesse rassicurati fino al giorno prima, spiegando che il bambino era in buone condizioni. Non ci sono ancora indagati, probabilmente i medici che hanno avuto a che fare con il parto della donna saranno individuati in un secondo momento. Tutto dipenderà dal lavoro dei tre consulenti. La famiglia, che vive al confine tra San Marzano sul Sarno e Scafati ed è assistita dall'avvocato Angelo Longobardi, aveva chiesto di conoscere la verità e di punire le persone responsabili di quanto accaduto. Circostanza, ora, da verificare. 

La donna, giunta alla 26esima settimana e in procinto di partorire, si recò quel giorno con il marito in ospedale, presso il reparto di Ginecologia del Ruggi di Salerno. In accordo tra loro, la famiglia aveva espresso la volontà ai medici del reparto di partorire con un taglio cesareo. Questo perché la donna, con la prima bambina di 9 anni, aveva avuto dei precedenti problemi. La comunicazione ai medici fu data intorno alle 9,30 circa. Alle 12, poi, il marito ha raccontato che mentre attendeva la moglie in sala parto, uno dei medici che aveva preso in cura la donna gli comunicò che il bambino era morto, «che era troppo piccolo, tentando di farlo nascere in modo naturale». L'uomo avrebbe espresso forte disappunto per quelle parole, probabilmente perché le intenzioni, sue e della moglie, erano che il figlio dovesse nascere con un parto cesareo. In ragione poi di una grave perdita di sangue, la moglie era stata trasferita in rianimazione. La stessa si era poi ripresa lentamente, con le condizioni tornate stabili. A domanda della polizia sulle condizioni del bambino durante l'ultima visita ginecologica, la famiglia aveva risposto che stava bene, così come era stato riferito dal ginecologo di fiducia. 

Adesso è tutto nelle mani della Procura di Salerno, dopo la denuncia sporta dalla famiglia. L'autorità giudiziaria fece eseguire, nei giorni a seguire, l'autopsia sul corpo del piccolo, ma non aveva iscritto alcun indagato nel fascicolo. Forse perché l'uomo non aveva indicato medici nella denuncia, ma non è escluso che gli stessi possano essere identificati in un secondo momento. Al personale dell'ospedale la coppia aveva espresso la volontà del cesareo, in ragione di quanto avvenuto con la prima figlia, nata disabile a seguito di complicazioni neurologiche. I tre specialisti nominati dal sostituto procuratore titolare del fascicolo dovranno analizzare tutta la documentazione clinica del bambino, così come la sua cartella clinica, verificando il lavoro eseguito dall'equipe medica prima del parto. Inoltre, andrà verificata l'opportunità legata alla richiesta della famiglia rispetto ad un parto naturale. La legge infatti prevede che il parto cesareo sia lecito, così come che la richiesta rientri nel pieno diritto della futura mamma, a patto però che vi sia una indicazione clinica precisa. Il medico infatti può rifiutare per non correre il rischio di rispondere di eventuali danni, legati ad un intervento non necessario. Tutte circostanze, queste, che dovranno trovare una risposta da parte dei tre professionisti nominati dall'autorità giudiziaria, per verificare cosa eventualmente sia andato storto. 

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Il Mattino