Gravi responsabilità emergono sul caso del neonato ustionato dall’acqua bollente nel reparto di neonatologia del Ruggi. Dalle ricostruzioni avviate subito dopo...
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La giovane della scuola di puericultura, a quanto pare, avrebbe adagiato il piccolo sotto il getto della fontana e con la mano avrebbe iniziato a sciacquarlo. A causa della presenza dei guanti, che le operatrici sono obbligate a portare, non si sarebbe accorta della vera temperatura dell’acqua. Circostanza, questa, che sarebbe confermata anche dalle scottature riportate dal neonato, che sono a chiazze e coprono solo la zona alta delle gambette e i glutei. Se il piccolo fosse stato immerso completamente nella vaschetta, come in primo momento era stato ipotizzato, le ustioni avrebbero interessato ben oltre il 20 per cento del corpicino. Su tutto l’accaduto e sull’iter di come si sono svolti i fatti faranno le loro valutazioni i componenti della commissione di disciplina, a cui ieri è stata consegnata la relazione dei direttori sanitari, chiamati dal manager Longo, subito dopo il caso, ad avviare le indagini interne. Sfileranno davanti alla commissione tutte le persone che hanno partecipato, in maniera positiva e negativa, all’evolversi dei fatti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino