San Giovanni a Piro non ha mai creduto alla accuse di quella donna russa che diciannove anni fa infangò «l’onorabilità» di tre dei suoi...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I tre uomini, finiti loro malgrado al centro della vicenda giudiziaria, erano conosciuti da tutti come persone perbene e rispettabili, lontane dunque da fatti di cronaca così gravi. Tutti e tre avevano notevoli relazioni sociali appartenenti a famiglie ben inserire nel contesto locale. Le accuse mosse dalla donna russa aprirono infatti risvolti diplomatici su cui le Autorità di Mosca non mancarono di elevare una vibrata protesta. Le indagini aperte a Scario portarono ben presto a svelare un traffico di prostituzione proveniente dall’Est Europa, organizzata ed orchestrata da una tale Luba, anch’essa russa, che, coadiuvata dal suo braccio destro della Piana del Sele, avrebbe indirizzato la donna russa e il marito a Scario, ove la stessa sera del loro arrivo, avevano condiviso un cena, innaffiata da molto vino e poi superalcolici, con un pescatore del posto. Da quella cena le accuse mosse nei confronti dei tre uomini. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino