OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
«Non fu un omicidio di impeto, ma deciso da alte sfere criminali». A dirlo è il deputato M5s, Luca Migliorino, coordinatore del Comitato, istituito all'interno della Commissione parlamentare Antimafia, che indaga sugli elementi istruttori relativi all'omicidio di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica ucciso il 5 settembre 2010 in circostanze ancora non chiarite. Le dichiarazioni di Migliorino riaccendono, infatti, i riflettori sul caso ancora irrisolto dell’omicidio dell’amministratore cilentano. «Angelo è stato ucciso da una persona, nove colpi sono stati sparati dalla stessa arma e non è stata usata più di una pistola - osserva Migliorino - Ma per organizzare il delitto le persone erano almeno due-tre-quattro». Tanti gli interrogativi così come le piste battute dagli inquirenti in questi lunghi undici anni. «Io penso che gli inquirenti abbiano indagato veramente a 360 gradi - spiega il deputato grillino - Erano quasi sicuri di essere arrivati a coloro che avevano commesso l'omicidio: basandosi molto su questa linea, è possibile che ne abbiano tralasciata qualche altra». E poi ribatte sul movente del delitto. «Se fosse stato un omicidio di impeto o per altri motivi al di fuori dalla scena criminale, la criminalità stessa, per evitare la grandissima attenzione che poi c'è stata, avrebbe fatto capire chi è stato. È difficile tenere un segreto per così tanto tempo quando le persone che hanno partecipato sono più di una».
La stessa Commissione parlamentare Antimafia, nello scorso mese di luglio, è stata proprio a Pollica per ispezionare da vicino i luoghi amministrati dal sindaco pescatore. «Il sopralluogo è stato importante per vedere i luoghi e capire i fatti, abbiamo compreso perché l'omicidio è avvenuto in quel posto e non da un'altra parte.
Il Mattino