«È legittima la rabbia dei familiari di Angelo Vassallo rispetto all’atteggiamento della procura di Salerno. Del resto, sin dall’inizio è apparsa...
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LA DELUSIONE
«Guardiamo in faccia la realtà, la speranza si sta consumando giorno dopo giorno. - aggiunge, amareggiato, Pisani - Se dopo nove anni ancora continuano a dirci chi sa parli, non andremo da nessuna parte. E poi io devo dire questa cosa...». Non c’è tempo per dirla perché cade la linea telefonica. Ma poco dopo, il cellulare torna a squillare e Pisani non usa giri di parole. «Più volte sono stato a Salerno per chiedere personalmente ai magistrati in che modo avremmo potuto collaborare - sottolinea l’erede di Vassallo - per aiutare a scoprire la verità e perché stufo di sentir dire dalla Procura che la gente di Pollica non collaborava. Da parte loro, invece, non c’è stata mai la volontà di interagire con la comunità locale, guardando sempre tutto da lontano». Una strada, quella che separa Pollica da Salerno, che il primo cittadino Pisani ha, infatti, fatto più volte per manifestare tutto il desiderio suo e della comunità di contribuire a scoprire la verità. E, di fatto, ci tiene a rimarcarlo: «Gli ho detto sempre coinvolgeteci, vogliamo aiutarvi. Dalla parte opposta, invece, c’è stata sempre distanza». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino