Insulti omofobi, migliaia di messaggi di solidarietà per lo scrittore Mandetta

Insulti omofobi, migliaia di messaggi di solidarietà per lo scrittore Mandetta
«Credevo che non facesse più male. Di averla superata. Di essere un uomo che ha trasformato quei ricordi in cicatrici e che capisce che là fuori ci sono...

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«Credevo che non facesse più male. Di averla superata. Di essere un uomo che ha trasformato quei ricordi in cicatrici e che capisce che là fuori ci sono persone crudeli, bisogna solo resistere. Invece non è così». Lo sfogo di Pierpaolo Mandetta per gli insulti omofobi ricevuti da un gruppo di adolescenti ha raccolto in poche ore migliaia di messaggi di solidarietà. 

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«Ho fatto finta di niente, ho chiuso gli attrezzi nel capanno, sono salito in macchina per tornare a casa e quando ho messo in moto sono scoppiato a piangere» ha raccontato lo scrittore capaccese. Il podere di cui parla è quello a cui si sta dedicando da circa un anno, nella frazione Cafasso. Un edificio rustico circondato da terreni in cui lo scrittore ha avviato un progetto rispolverando la sua nota passione per la cura delle piante. È qui che ieri pomeriggio un gruppo di ragazzi adolescenti, passando davanti al casale con i motorini, lo ha insultato per la sua omosessualità. E quella che pensava fosse una ferita ormai chiusa dei tempi della scuola, si è riaperta.

Immediata è stata la solidarietà degli amici sui social, soprattutto dei tanti cittadini capaccesi che lo conoscono e che ne hanno sottolineato la sensibilità dimostrata in tante occasioni. «Pubblico questa foto senza vergogna, non importa se così mi rendo vulnerabile o ridicolo, perché ripeto che non è una questione di forza, di lotta o resistenza. - ha concluso - Fa male e basta. È una violenza e non è giusto. E la pubblico affinché chi li conosce capisca il dolore che possono causare dei ragazzi di quell’età. Perché se lo fanno a me, vuol dire che lo faranno anche a scuola, e magari stanno distruggendo l’adolescenza a qualcuno come successe ai miei tempi». 

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Il Mattino