Operaio morto al porto, gli imputati offrono il risarcimento alla famiglia

Operaio morto al porto, gli imputati offrono il risarcimento alla famiglia
C’è la volontà di risarcire il danno per la morte di Lino Trezza, l’autista della coop lavoratori del porto (Culp) morto il 22 novembre 2016 mentre era...

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C’è la volontà di risarcire il danno per la morte di Lino Trezza, l’autista della coop lavoratori del porto (Culp) morto il 22 novembre 2016 mentre era alla guida di un trattore portuale (il tug master) e trasportava a bordo di una motonave un carico di container. Ieri, in apertura di udienza preliminare, le difese degli imputati hanno chiesto al gup Giovanna Pacifico del Tribunale di Salerno un rinvio esprimendo la volontà di avviare una trattativa risarcitoria. L’udienza è stata così aggiornata ad aprile prossimo: un periodo di tempo che servirà a formulare, attraverso le compagnie assicuratrici, una proposta di risarcimento alla vedova (anche in qualità di genitrice del figlio minore rimasto orfano di padre) e ai familiari più stretti della vittima che ha perso la vita in seguito all’incidente sul lavoro (le identificate parti offese sono rappresentate dagli avvocati Arnaldo Franco ed Antonia Trezza). Per la morte dell’autista portuale, il pm Roberto Penna a maggio dello scorso anno ha formulato la richiesta di rinvio a giudizio per Antonio Autuori, quale presidente della cooperativa unica lavoratori del porto e quindi datore di lavoro della vittima; Agostino Gallozzi, quale presidente del Cda della Salerno container terminal spa, insieme ad Ermanno Freda quale responsabile del servizio di prevenzione e protezione; ma anche nei confronti di Gioacchino Turdo, quale comandante della motonave Repubblica Argentina di proprietà della Grimaldi Deep Sea (chiamata in giudizio per responsabilità societaria); degli ufficiali di coperta Aniello Zabatta (primo ufficiale) e Cristopher Cansancio (terzo ufficiale) e dell’addetto alla collocazione e posizionamento dei container a bordo della motonave, Alessandro Scarfò. Nutrito il collegio difensivo composto dagli avvocati Agostino De Caro, Francesco Saverio Lauro, Cesare Fumagalli, Luigi Condoluci, Marco Esposito, Fabio Cadeddu, Giuseppe De Santo.


Secondo le accuse, l’autista della coop Lino Trezza, alla guida di un trattore portuale a cui era agganciato un semirimorchio con un carico di 64 tonnellate, salì a bordo della motonave per dirigersi verso il ponte sottostante dove scaricare la merce e alla fine della discesa impattò con il paraurti contro un contaniner sul quale era poggiato e non regolarmente vincolato un altro container che, a causa dell’urto, fece accartocciare la cabina del trattore le cui lamiere lacerarono il sistema vascolare della coscia sinistra dell’operaio che morì a causa dell’emorragia. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino