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Villa comunale per atti vandalici. Basta imbrattare una panchina per chiudere al pubblico l’unico polmone verde nel centro cittadino? A Pagani si. Questo è quanto annunciato dal sindaco Lello De Prisco domenica. Motivo scatenante, i disegni oltraggiosi nei confronti di una panchina raffigurante Sant’Alfonso Maria de’ Liguori. Il dipinto raffigurante il dottore della Chiesa, non un’immagine sacra, era stato da poco ripristinato dopo un primo atto vandalico. Disegni di cattivo gusto, al limite del sacrilegio, che spesso sono riconducibili a ragazzini o adolescenti. Stavolta, però, è stato toccato Sant’Alfonso, co-patrono della città a cui il primo cittadino è particolarmente devoto.
«La villa resterà chiusa per ordine pubblico.
«Questa terra è benedetta ma allo stesso tempo maledetta, è sempre più attaccata dal male» ha affermato Lello De Prisco, addirittura denunciando una regia occulta dietro questi atti contro la città. La città si divide. Buona parte della cittadinanza, ma anche delle opposizioni, si sono scagliate contro il sindaco. Tanti altri, invece, hanno chiesto di installare un sistema di videosorveglianza in villa. «Chiudere l’unico polmone verde della città, unico spazio per bambini ed anziani, di domenica e per atti vandalici è da folli» ha affermato il consigliere d’opposizione Vincenzo Calce chiedendo all’amministrazione di fare qualcosa di più per recuperare la villa comunale.
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Il Mattino