Pellet fuorilegge al porto sequestrate 135 tonnellate

A dicembre furono sequestrate 24 tonnellate di pellet non a norma proveniente dalla Turchia

Il sequestro al porto
Ingente sequestro di pellet irregolare nel porto salernitano. I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza e il personale dell'Ufficio Dogane Salerno hanno...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Ingente sequestro di pellet irregolare nel porto salernitano. I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza e il personale dell'Ufficio Dogane Salerno hanno rinvenuto, nello scalo commerciale, 135 tonnellate di eco combustibile imballato in 9mila confezioni da 15 chilogrammi ciascuna. Il carico, proveniente dall'Egitto e pronto per la distribuzione, era destinato ad un'azienda campana. Effettuati i dovuti riscontri per testare la qualità della merce, l'origine e la provenienza, si è scoperto che il pellet aveva caratteristiche chimico fisiche diverse da quelle dichiarate sull'etichetta (ingannevoli, quindi, per il consumatore), specialmente sulla quantità di ceneri contenuta e al grado di umidità.

Al termine dell'ispezione, oltre al sequestro del pellet, si è provveduto a segnalare alla Procura il responsabile della società coinvolta per importazione di prodotti riportanti indicazioni ingannevoli. Non è la prima volta che, presso il porto commerciale salernitano, vengono intercettati simili carichi. A dicembre scorso, ad esempio, furono sequestrate 24 tonnellate di pellet non a norma proveniente dalla Turchia e diretto in Calabria: anche in quell'occasione, finanzieri e personale delle Dogane di Salerno scoprirono che il combustibile recava false informazioni o ingannevoli sulla qualità del prodotto. Sulle confezioni di pellet, secondo gli investigatori, erano stati illecitamente apposti marchi riconducibili a note società di certificazione della qualità.

Ma anche in provincia sono stati effettuati sequestri simili: ad ottobre dello scorso anno, ad esempio, la Pg della Guardia di Finanza scoprì cento tonnellate di pellet non sicuro in seguito a dei controlli effettuati in depositi a Capaccio Paestum e Albanella.

Erano 7mila i sacchi di pellet scoperti dai finanzieri: combustibile green che non risultava certificato in quanto carente delle caratteristiche di sicurezza per consumatori ed ambiente. Anche in quel caso i rappresentanti delle due aziende furono denunciati per frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci. E, ancora, a gennaio sempre dello scorso anno i finanzieri di Salerno e Sala Consilina sequestrarono 57 tonnellate di pellet privo dei requisiti di sicurezza, detenuti in un'azienda a sud della provincia. Nello specifico si trattava di nocciolino biomassa di natura legnosa del tutto simile al pellet utilizzato per il riscaldamento domestico. Da riscontri effettuati si scoprì che il materiale era privo di qualsiasi indicazione riguardo alle caratteristiche qualitative e sull'eventuale presenza di sostanze potenzialmente pericolose per la salute delle persone e dell'ambiente. E sempre in provincia, a Vallo della Lucania, a dicembre scorso furono sequestrate 4 tonnellate di biocombustibile ma - in questo caso - non per scarsa qualità del prodotto (risultato a norma è stato donato in beneficenza alla Caritas) ma perché sui 250 sacchi di pellet era stato apposto un marchio contraffatto per eludere la normativa di settore.
 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino