Montesano sulla Marcellana, altri cinghiali morti ed infetti con la peste suina: De Luca allarga la zona rossa

Altre tredici cinghiali morti ed infetti con la peste suina nel Vallo di Diano: la Regione Campania vara nuovi provvedimenti

La carcassa di un cinghiale morto ed infetto
Arrivano ulteriori disposizioni e prime conseguenze per la presenza di peste suina africana nell’area sud della provincia di Salerno. Tra le prime conseguenze...

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Arrivano ulteriori disposizioni e prime conseguenze per la presenza di peste suina africana nell’area sud della provincia di Salerno. Tra le prime conseguenze l’annullamento della festa Valle delle Orchidee a Sassano in programma il prossimo 3 giugno per evitare che l’uomo possa avere contatti con il virus e diventare quindi vettore, in quanto la peste suina non ha conseguenze sull’uomo.

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in seguito della conferma di casi di peste suina africana accertati in carcasse di cinghiali rinvenuti nei comuni di Sanza e Montesano sulla Marcellana, ha firmato l’ordinanza numero “1” per l’istituzione della zona infetta nei comuni di Buonabitacolo, Casalbuono, Casaletto Spartano, Castelle in Pittari, Montesano sulla Marcellana, Monte San Giacomo, Morigerati, Padula, Piaggine, Rofrano, Sala Consilina, Sassano, Sanza, Teggiano, Torraca, Tortorella e Valle dell’Angelo.

La decisione è arrivata dopo l’accertamento della presenza di 13 carcasse di cinghiali positivi alla peste suina. Nei giorni scorsi a Sant’Arsenio, sede del servizio veterinario distrettuale, si è tenuto un primo incontro tra esperti, cacciatori e allevatori per fare il punto sulla situazione. Ieri è stata quindi pubblicata l’ordinanza da parte della presidente della Regione Campania che prevede una serie di limitazioni e di azioni da porre in essere. 

Nell’ordinanza si richiamano i regolamenti europei e le ordinanze del commissario nazionale per l’emergenza per la lotta all’epidemia che mette a gravissimo rischio la specie animale e l’economia legata al mondo suino. Nell’ordinanza si ricorda che è fondamentale la ricerca attiva delle carcasse di cinghiale nelle zone di restrizione più vicine al focolaio ed è quindi obbligatoria la segnalazione se ne viene avvistata una. Inoltre è prevista una sorveglianza passiva sui cinghiali rinvenuti morti o moribondi, sia catturati che abbattuti. Viene anche ordinata la sorveglianza attiva mediante attività venatoria e di controllo, regolamentata e nel rispetto delle misure di biosicurezza previste.

Nei giorni scorsi è stato distribuito ai cacciatori e alla cittadinanza della “zona rossa” e dei territori limitrofi un kit informativo per spiegare cosa fare in caso di avvistamento di una carcassa e cosa si deve fare per evitare che l’uomo diventi un vettore del virus da un suino all’altro. L’ordinanza regionale è stata subito ripresa dai Comuni. Per questo motivo a Sassano è saltata la festa delle orchidee. Infatti le attività all’aperto svolte nelle aree agricole e naturali, attività umane, ludico, ricreative e sportive di qualsiasi genere nelle zone di restrizione devono essere preventivamente autorizzate dalle autorità comunali previo parere dell’Autorità Competente Locale e previa comunicazione al Commissario Straordinario alla peste suina africana che ne verifica la conformità rispetto delle norme di biosicurezza. A rischio anche altre manifestazioni montane dei comuni in zona rossa.

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Il Mattino